Il sistema economico è costituito dall’insieme di persone e organizzazioni che agiscono per soddisfare i bisogni della popolazione mediante l’utilizzo delle risorse di vario tipo.


 

I principali attori del sistema economico sono:

·        Le famiglie, soggetti con un reddito, che viene utilizzato o per soddisfare vari bisogni o per risparmiare

·        Le imprese che acquistano dalle famiglie l’utilizzo delle risorse produttive con cui si ottengono beni e servizi, che saranno a loro volta rivenduti alle famiglie o a altre imprese

·        Lo stato che fornisce i servizi pubblici, e soddisfa i bisogni che nascono dal vivere insieme. Bisogni che sono finanziati dai tributi che ogni cittadino paga allo stato

·        Il resto del mondo che importa beni o servizi e che poi a sua volta esporta.


Nel mondo attuale ci sono tre tipi di sistemi economici : quello liberista o capitalistico (completa libertà di mercato), quello pianificato o collettivistico (direzione da parte dello stato) e quello a economia mista.


 

Il sistema economico è costituito dall’insieme di persone e organizzazioni che agiscono per soddisfare i bisogni della popolazione mediante l’utilizzo delle risorse di vario tipo.

Nel mondo attuale ci sono tre tipi di sistemi economici : quello liberista (completa libertà di mercato), quello pianificato (direzione da parte dello stato) e quello a economia mista.

 

Il sistema economico è diviso in tre settori:

1)    Primario : l’agricoltura

2)    Secondario : l’industria

3)    Terziario : i servizi

 

L’agricoltura comprende le attività dell’uomo per ricavare dalla natura prodotti utili e necessari: coltivazione della terra, sfruttamento dei boschi, allevamento di animali e pesca.

 

L’industria comprende le attività di trasformazione delle materie prime offerte dalla natura ed è suddivisa in vari settori: energetico, manifatturiero, estrattivo, chimico, alimentare, edilizio e idrico.

Si suddivide in industria leggera (merci di piccole dimensioni che richiedono spazi limitati, ma spesso sofisticati sistemi di produzione) e pesante (utilizzo di macchinari complessi e di notevoli spazi).

 

Il settore terziario comprende attività economiche che non producono beni tangibili, ma servizi; si articola in molti settori sempre in espansione: commercio, pubblica amministrazione, trasporti, turismo, assicurazioni, credito, elaborazione dati, pubblicità, pubbliche relazioni, istruzione, informazione, telecomunicazioni, intrattenimento, intermediazione, prestazioni di liberi professionisti, prestazioni sanitarie e sicurezza.

Viene definito terziario avanzato quello che comprende la ricerca scientifica pura o indirizzata alla produzione di nuovi servizi.

 

I bisogni che l’economia deve soddisfare sono moltissimi e di vario tipo; questi però si possono dividere principalmente in quattro gruppi:

 

1)    Bisogni primari, la cui soddisfazione è necessaria per vivere (mangiare, bere, dormire, ecc.)

2)    Bisogni secondari che si presentano una volta soddisfatti i primari (leggere un libro, ascoltare della musica, ecc)

3)    Bisogni individuali, che variano da individuo a individuo

4)    Bisogni collettivi che sono comuni a tutta la comunità

 

 

I principali attori del sistema economico sono:

·        Le famiglie, soggetti con un reddito, che viene utilizzato o per soddisfare vari bisogni o per risparmiare

·        Le imprese che acquistano dalle famiglie l’utilizzo delle risorse produttive con cui si ottengono beni e servizi, che saranno a loro volta rivenduti alle famiglie o a altre imprese

·        Lo stato che fornisce i servizi pubblici, e soddisfa i bisogni che nascono dal vivere insieme. Bisogni che sono finanziati dai tributi che ogni cittadino paga allo stato

·        Il resto del mondo che importa beni o servizi e che poi a sua volta esporta.

 

 


Il concetto di famiglia, in senso economico, è più ampio rispetto a quello comune. Infatti, con questa espressione, si intendono anche i single e le convivenze, come quelle dei conventi e delle comunità di vario tipo.

Le famiglie offrono il proprio lavoro, manuale o intellettuale, alle dipendenze delle imprese e dello Stato o svolgono un'attività di lavoro autonomo. Impiegano una parte del reddito conseguito nell'acquisto di beni e servizi dalle imprese. Il reddito che la famiglia non consuma viene  risparmiato e messo a disposizione delle imprese e dello Stato.  

In campo economico la parola “famiglia” viene usata per indicare tutti quei soggetti che:

-         offrono i fattori produttivi alle imprese ed allo stato in cambio di un compenso (REDDITO)

-         decidono quanto reddito spendere domandando beni e servizi

-         decidono di risparmiare

 

Chi effettua queste operazioni può perciò essere una famiglia, ma può anche essere una sola persona.

 

Le famiglie offrono fattori produttivi alle imprese e hanno compensi diversi:

-         INTERESSI per il denaro dato in prestito

-         RENDITA per le risorse naturali

-         SALARIO O STIPENDIO per il lavoro dipendente

-         ONORARIO per il lavoro autonomo

-         PROFITTO se un membro della famiglia è imprenditore e gli spetta un compenso per il lavoro  che svolge.

 

La maggior parte del reddito delle famiglie è costituito da salari derivanti da lavoro dipendente .

La somma di denaro che il lavoratore percepisce mensilmente si chiama salario monetario mentre il salario reale è la quantità di beni e servizi che il lavoratore può comprare con il salario monetario .

Quando i prezzi salgono, ma il salario monetario rimane invariato, il lavoratore può comprare di meno e rimane impoverito.

La famiglia dovrà poi pagare le imposte che lo stato richiede come contributo per le risorse impiegate a favore della spesa pubblica.

Con il reddito disponibile si cercherà di soddisfare i bisogni della famiglia.

 

 

I diritti della famiglia:

Nel passato più famiglie vivevano insieme, l’attività economica era basata sul lavoro di tutti e compravano pochi beni poiché tentavano di essere autosufficienti.

Nei paesi industrializzati questo tipo di famiglia (estesa) non esiste quasi più. Dal 1975 è stata realizzata una modifica delle norme giuridiche che regolano questo tema.

 

Oggi si parla di genitori e figli ed i legami giuridici che lo stato riconosce nella famiglia sono:

-         CONIUGIO: rapporto tra due persone legate da matrimonio

-         PARENTELA: rapporto tra persone che discendono dallo stesso individuo

-         AFFINITA’: legame tra coniuge e parenti dell’altro coniuge

-         ADOZIONE: ragazzo minore adottato e la famiglia adottiva.

 

Coniugio, Affinità, Adozione esistono solo se due persone si sposano mentre parentela si forma anche se la coppia non è sposata (figli naturali).

I coniugi hanno diritti e doveri reciproci di fedeltà, assistenza morale e materiale, collaborazione, coabitazione e sono comproprietari dei beni acquistati dopo il matrimonio con poche eccezioni.

Entrambi i genitori hanno potestà sui figli minorenni sostituendoli nei diritti e nei doveri.

Il matrimonio può avvenire sia davanti all’ufficiale di stato civile, sia davanti al sacerdote (articolo 7 Cost. - Concordato che regola i rapporti tra Stato e Chiesa Cattolica).

 

 


Le imprese producono beni e servizi che vendono sul mercato. I beni prodotti possono essere tanto beni di consumo che beni strumentali.

Esempio: una fabbrica di abbigliamento produce beni di consumo (magliette, gonne, pantaloni, ecc..). La fabbrica che produce macchinari da impiegare nella fabbricazione di capi di abbigliamento, produce beni strumentali.

Le agenzie di viaggio, le società di consulenza, le imprese di trasporti sono aziende che forniscono servizi.

 

Per poter produrre beni e servizi le aziende impiegano il lavoro delle famiglie e acquistano le materie prime e gli altri fattori produttivi.

 

Le imprese sono i soggetti che acquistano dalle famiglie prestazioni lavorative e fattori produttivi per produrre beni e servizi da vendere sul mercato, inoltre prendono in prestito dalle famiglie i risparmi per poter effettuare investimenti produttivi.

A secondo del bene prodotto (bene di consumo, bene di investimento) le imprese avranno come acquirenti le famiglie o le altre imprese.

 

Qualsiasi tipo di produzione richiede fattori produttivi: fattori naturali, lavoro, capitale.

 

Dalle decisioni dell’imprenditore derivano anche conseguenze di tipo sociali, per esempio la sostituzione di uomini con macchine porterà alla diminuzione della domanda di beni e servizi di consumo poiché molte famiglie non avranno più lo stesso reddito e molte imprese ridurranno la loro domanda di beni di investimento fatta ad altri imprenditori.

 

Le imprese hanno l’obiettivo del guadagno, ma hanno il rischio dell’insuccesso: per limitare questo rischio esse danno vita a società che, oltre alla limitazione del rischio, mettono insieme capitali più ingenti per attività più consistenti.

 

 


LO STATO E GLI ALTRI ENTI PUBBLICI

Lo Stato fornisce i servizi pubblici, ovvero dei servizi fondamentali che hanno come finalità quella di migliorare il benessere della collettività.

Esempio: sono servizi pubblici offerti dallo Stato l'ordine pubblico, l'amministrazione della giustizia, la sanità, la pubblica istruzione.

Alcuni di questi servizi sono offerti esclusivamente dallo Stato (ordine pubblico, amministrazione della giustizia). Altri possono essere offerti in concorrenza con le imprese private (istruzione, sanità).

Lo Stato ottiene i mezzi per svolgere tali attività mediante il prelievo fiscale e l'emissione di carta moneta.

Allo Stato si affiancano anche gli altri enti pubblici.

 

Lo Stato è uno dei soggetti economici più importanti in quanto condiziona l’attività delle imprese e la vita economica delle famiglie e detta le leggi che ogni operatore deve rispettare.

Allo Stato sono stati aggiunti nuovi compiti rispetto a quelli che già svolgeva:

q       Fornire servizi pubblici gratuiti anche per quelli che non dispongono di grandi risorse

q       Garantire uno sviluppo equilibrato del sistema economico

q       Assicurare il benessere della collettività

 

Per svolgere questi compiti lo stato deve procurarsi delle entrate mediante appositi strumenti, che sono principalmente la rendita di beni e servizi, prestiti.

L’insieme dei tributi che uno stato riceve si chiama sistema tributario. I tributi più importanti sono le imposte e le tasse.

Le imposte sono prelievi che lo stato effettua sulla ricchezza delle famiglie, mentre le tasse sono delle somme di denaro che gli individui pagano allo stato per ricevere dei servizi come la giustizia o la scuola.

Tra le due le imposte sono le più ingenti e si dividono in :

q       Imposte dirette che colpiscono le parti più evidenti della ricchezza delle famiglie (reddito, patrimonio): la principale è l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche)

q       Imposte indirette che colpiscono i trasferimenti di ricchezza e il consumo: la principale è l’IVA (imposta sul valore aggiunto)

 

Tra queste imposte, quelle che gravano maggiormente sulle fasce più disagiate sono quelle indirette.

La modalità con cui vengono calcolate le imposte fa pesare diversamente sui cittadini il valore, a questo proposito si distinguono in :

q       Imposte proporzionali, calcolate con una percentuale fissa sulla somma su cui l’imposta deve essere calcolata

q       Imposte progressive, calcolate con delle percentuali che crescono al crescere delle somme su cui l’imposta deve essere calcolata.

 

Le tasse sono il secondo tipo di entrate dello stato, quelle extratributarie.

 

 


Le famiglie, le imprese e lo Stato hanno rapporti economici con i soggetti economici di altri Stati che vanno a formare il cosiddetto resto del mondo. Per questa ragione si dice che il sistema economico è un sistema aperto o si parla di economia aperta.

I rapporti che si possono avere con il resto del mondo sono:

  • importazioni ed esportazioni di beni;

  • scambi di servizi (pensiamo, ad esempio, al turismo);

  • emigrazione ed immigrazione di lavoratori;

  • concessione di prestiti all'estero o ottenimento di prestiti dall'estero;

  • costituzione di imprese all'estero o costituzione di imprese straniere nel paese.

 

Il resto del mondo è l’insieme dei Paesi con cui un sistema economico instaura dei rapporti di scambio.

Quando un sistema economico non apre dei rapporti di scambio con altri Paesi si dice che è un sistema chiuso.

 

Al giorno d’oggi si può dire che nessun paese non effettua scambi con altri Paesi, tanto è vero che si parla di globalizzazione, per descrivere l’alto livello degli scambi nel mondo.

 

I principali fattori di questa crescita del mercato in tutto il mondo sono:

-         i trasporti sempre più veloci,

-         lo sviluppo delle comunicazioni

-         il processo di distensione nei rapporti politici internazionale.

 

I rapporti fra le varie economie si basano principalmente su:

Ø     Il lavoro

Ø     La costituzione di imprese all’estero o viceversa di imprese di proprietà straniere all’interno del Paese

Ø     La concessione all’estero o, viceversa, l’ottenimento dall’estero di risparmio sotto forma di prestiti

Ø     La vendita all’estero e l’acquisto dall’estero di materie prime, prodotti naturali, beni e servizi in genere

 

Ogni stato ha una propria politica commerciale, cioè può decidere se adottare normative che possano favorire o limitare gli scambi con gli altri Paesi, eventuali accordi e se partecipare o meno a organizzazioni internazionali.

Esistono due tipi di politica commerciale:

Ø     Il protezionismo che ha come obbiettivo quello di ostacolare gli scambi e che utilizza principalmente due mezzi: quello di far pagare un’imposta per tutte le merci che si acquistano all’estero e quello di fissare un quantitativo massimo di merci che si possono importare in un determinato periodo

Ø     Il liberismo che elimina ogni barriera e limitazione agli scambi con i vari Paesi e adatta una politica di libero scambio

 

Al giorno d’oggi quasi nessuno utilizza uno o l’altro modello ma si tende a utilizzare una via di mezzo.

In Europa esiste un libero scambio fra i membri dell’UE, mentre rispetto ai Paesi extra-comunitari vi è una politica di dazi doganali.


Tipologie di sistemi economici


Poichè il sistema economico è l’insieme degli operatori e delle relazioni che li legano, è impossibile che in due paesi diversi possano esistere due sistemi economici assolutamente identici. Le scelte politiche, la struttura produttiva, il tipo di paese, la tradizione, le scelte elettorali sono tutti elementi che influenzano il tipo di sistema economico.

Solitamente, tuttavia, si evidenziano alcunetipologie “estreme” di sistemi economici, caratterizzati dall’assolutizzazione di alcuni elementi ricorrenti. E’ fondamentale precisare tuttavia che questi modelli proposti sono schemi concettuali astratti, che estremizzano le caratteristiche fondamentali di ciascun modello. Probabilmente nella realtà non esiste alcun sistema economico di questo tipo, ma ogni paese si avvicina ad un modello piuttosto che ad un altro.


Per semplificare possiamo dire che:

nel mondo attuale ci sono tre tipi di sistemi economici : quello liberista o capitalistico (completa libertà di mercato), quello pianificato o collettivistico (direzione da parte dello stato) e quello a economia mista.



 Sistema economico collettivista oa economia pianificata

Il primo sistema collettivista (o a economia pianificata) è stato Teorizzato da Karl Marx e realizzato nella ex Unione Sovietica, in conseguenza della rivoluzione avvenuta nel 1917 grazie alla quale la Russia si trasformò in uno Stato Socialista

CARATTERI
Non libertà di iniziativa economica: viene abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione, con la conseguenza che i privati (famiglie e imprenditori) non possono sviluppare nessun tipo di iniziativa econoica.
Non proprietà privata: I mezzi di produzione appartengono solo allo Stato, che perciò deve organizzare tutta l'attività di produzione, consumo e distribuzione.
Economia pianificata: per realizzare questo complesso risultato viene predisposto un piano economico da sviluppare in più anni in cui ogni decisione viene presa da un organismo apposito (nella ex Unione Sovietica si chiamava Comitato per la pianificazione).

LIMITI
È difficile pianificare la quantità dei beni necessari: è difficile prevedere esattamente i livelli di produzione che otterranno i vari settori produttivi
La produzione non risponde ai bisogni: i beni prodotti possono non corrispondere ai bisogni dei consumatori
I beni prodotti non sono sufficienti a soddisfare i bisogni:
I lavoratori non sono incentivati a produrre: poiché tutti lavorano per lo Stato e non per sé, gli individui sono poco incentivati a raggiungere risultati migliori


Quasi tutti i sistemi collettivisti si sono dimostrati di difficilissima gestione: l'inefficienza e l'improduttività hanno generato sempre maggiore malcontento fra i cittadini e hanno contribuito a porre fine a questa esperienza in quasi tutti i Paesi europei verso la fine degli anni Ottanta.


 Sistema economico capitalistico o liberista

Il sistemi economico di tipo CAPITALISTICO, di tradizione prevalentemente occidentale, è stato teorizzato dall'economista americano Adam Smithe si caratterizza per:

- un intervento minimo dello Stato nell’attività economica;
- libertà di mercato, senza vincoli o limiti da parte del potere pubblico;
- economia caratterizzata dall’impresa privata;
- proprietà privata dei mezzi di produzione.


CARATTERI
Lo Stato non interviene sull’economia;
Mercato libero;
Libertà di iniziativa economica;
I mezzi della produzione sono privati.

LIMITI
Ingiustizie sociali;
Ripetute crisi economiche;
I poveri non riescono a soddisfare i bisogni primari.



Sistema a economia mista

Alla fine del 1929 si scatenò la cosiddetta Grande depressione. Le conseguenze sociali furono drammatiche: il numero dei disoccupati crebbe senza limiti in quelle che erano le economie più ricche del mondo; le famiglie, private del loro reddito, ridussero al minimo i consumi. Di conseguenza, le imprese trovarono sempre più difficoltà a vendere i loro prodotti e licenziarono altri lavoratori in una spirale di effetti negativi che sembrava non avere fine.

Fino ai primi decenni del Novecento, le concezioni di coloro che sostenevano che ilsistema economico liberista avesse al suo interno un meccanismo che automaticamente avrebbe portato ai migliori risultati economici possibili, dominavano incontrastate. Di fronte alla Grande depressione degli anni Trenta, però, nessuna delle analisi e degli interventi fatti alla luce di queste teorie riuscì a produrre qualche miglioramento nella situazione economica dei Paesi più ricchi.

In questa situazione emerse in maniera sempre più forte la necessità (sostenuta teoricamente dall’economista inglese J.M. Keynes) dell’intervento dello Stato nell’economia.


Si sviluppò così, innanzitutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, il modello di sistema a economia mista, che dopo la Seconda guerra mondiale trionfò anche in tutti gli altri Paesi dell'Europa occidentale.


Nel modello di sistema a economia mista lo Stato assume un nuovo ruolo: non si limita più a produrre i servizi pubblici essenziali e a garantire l'osservanza delle leggi, ma:

  •  interviene anche a sostegno della produzione;

  •  realizza interventi per garantire la piena occupazione dei lavoratori;

  •  garantisce migliori condizioni di vita alle classi più deboli;

  •  cerca di armonizzare lo sviluppo fra le zone più ricche e quelle più arretrate del Paese.

Per realizzare tutti questi obiettivi, lo Stato ha bisogno di molte risorse: quando non è in grado di procurarsele con le sole entrate che ottiene dai tributi e dalla vendita di beni e servizi, chiederà prestiti ai privati, contrarrà cioè dei debiti, ricorrendo allo strumento del debito pubblico.

Se, grazie alla spesa pubblica, lo Stato riuscirà a far crescere il reddito nazionale, come conseguenza otterrà maggiori entrate sotto forma di imposte e potrà ripagare i debiti contratti in precedenza


Nei sistemi a economia mista i privati rimangono liberi di prendere le decisioni economiche che ritengono più convenienti; lo Stato, mediante incentivi, cerca di indirizzare le loro scelte verso obiettivi che sono nell'interesse di tutto il sistema; inoltre, mediante la cosiddetta "concertazione", chiama le associazioni di lavoratori e imprenditori alla determinazione degli obiettivi di interesse collettivo.

La realizzazione di un sistema a economia mista si attua all’interno dello Stato democratico.



In questo sistema economico l'intervento dello stato assume un titolo di fondamentale importanza al fine di

1) creare nella collettività le migliori condizioni per uno sviluppo sociale equilibrato

2) garantire un'adeguata evoluzione dell'attività economica.


Lo Stato svolge quindi oltre che funzioni di carattere sociale e politico anche importanti funzioni di carattere economico intervenendo direttamente nell'attività produttiva di scambio.


Infatti lo Stato Italiano

A) pone limiti alla libera iniziativa degli operatori privati con norme atte a:

1) regolare la concorrenza;

2) a disciplinare il commercio;

3) a tutelare i diritti dei lavoratori.


B) predisporre gli ammortizzatori sociali cioè interventi atti a ridurre le conseguenze sociali negative di periodi o situazioni di crisi economica per esempio pagando indennità al lavoratoi sospesi dal lavoro (cassa integrazione) Altri ammortizzatori sociali sono ad esempio: i lavori socialmente utili, i prepensionamenti, la mobilità dei lavoratori.

E' inoltre istituita l'Assicurazione Sociale per l'Impiego (Aspi) per l'erogazione di un'indennità mensile ai lavoratori dipendenti del settore privato compresi gli apprendisti, in sostituzione dell'indennità di disoccupazione.


C) favorisce lo sviluppo di determinate attività o zone con

1) prestiti agevolati ( cioè concede prestiti di denaro a tassi di interessi ridotti rispetto)

2) interventi di salvataggio per zone in crisi o località colplite da calamità naturali (agevolazioni fiscali, finanziamenti a fondo perduto cioè senza obbligo di restituzione)


D) interviene direttamente nell'attività produttiva mediante

1)aziende pubbliche che producono beni e servizi sotto il diretto controllo dello Stato cha la proprietà del capitale in moto totale (statale) o parziale (aziende a partecipazione statale)

2) aziende municipalizzate cioè autonome a livello locale che si occupano principalmente di trasporti urbani, di erogazione di acqua e gas, di raccolta di rifiuti.



Da tempo è in atto un processo di PRIVATIZZAZIONE cioè di progressiva cessione ai privati di quote di capitale delle aziende pubbliche. Per attivare tale processo le aziende sono state trasformate in s.p.a. (società per azioni, ) come per esempio le Ferrovie dello Stato s.p.a., le Poste Italiane s.p.a., l'Enel s.p.a.

Il processo di privatizzazione ha un duplice scopo:

1) riequilibrare i conti dello Stato riducendo il DEBITO PUBBLICO grazie all'introito (cioè all'incasso) delle quote vendute (lo Stato vende quote cioè azioni e incassa soldi)

2) modernizzare il sistema industriale nazionale, in modo da rendere la sua gestione più efficiente anche secondo le direttive dell'UE.

 

 

DOMANDE E RISPOSTE

 

Cosa si intende per sistema economico?


Il sistema economico è costituito dall’insieme di persone e organizzazioni che agiscono per soddisfare i bisogni della popolazione mediante l’utilizzo delle risorse di vario tipo.

 

I principali attori del sistema economico sono:

·        Le famiglie, soggetti con un reddito, che viene utilizzato o per soddisfare vari bisogni o per risparmiare

·        Le imprese che acquistano dalle famiglie l’utilizzo delle risorse produttive con cui si ottengono beni e servizi, che saranno a loro volta rivenduti alle famiglie o a altre imprese

·        Lo stato che fornisce i servizi pubblici, e soddisfa i bisogni che nascono dal vivere insieme. Bisogni che sono finanziati dai tributi che ogni cittadino paga allo stato

·        Il resto del mondo che importa beni o servizi e che poi a sua volta esporta.



Quali sono i soggetti economici che operano in un sistema economico?


soggetti che operano in un sistema economico possono essere raggruppati in quattro categorie, a seconda delle loro rispettive caratteristiche.

Tali categorie sono:

 

Tali soggetti sono chiamati anche operatori economici.

 

Qual è la relazione tra famiglie e Stato nel sistema economico?

Lo Stato chiede tasse, tributi, imposte e offre in cambio servizi pubblici alle famiglie. Lo Stato offre lavoro ai cittadini in cambio di stipendi. Le famiglie poi possono imprestare i loro risparmi allo Stato in cambio di interessi.


Qual è la relazione tra famiglie e imprese nel sistema economico?

Le famiglie si rivolgono alle impreseper acquistae beni e servizi in cambio di denaro. C'è un FLUSSO REALE di beni e servizi contro un flusso reale di denaro.

Le imprese danno lavoro in cambio di stiepndi e salari.

Infine c'è anche uno scambio di capitali: le famiglie possono imprestare i loro risparmmi alle imprese (acquistando azioni o obbligazioni) in cambio di interessi.

Le imprese producono e offrono i beni e i servizi che, in modo diretto o indiretto, soddisfano i bisogni delle famiglie. D'altra parte, le famiglie prestano lavoro e risparmio alle imprese ottenendo in cambio rispettivamente un reddito da lavoro ( salario ) e un reddito da capitale ( interesse ). Senza il rapporto con le famiglie le imprese non potrebbero né effettuare investimenti, né avrebbero acquirenti di mercato. D'altra parte, senza il rapporto con le imprese le famiglie non avrebbero il reddito per soddisfare i propri bisogni. Il rapporto tra imprese e famiglie si svolge, pertanto, in tre distinti mercati: mercato dei beni, mercato del lavoro e mercato finanziario.



Quanti tipi di sistema economico ci sono?

Poichè il sistema economico è l’insieme degli operatori e delle relazioni che li legano, è impossibile che in due paesi diversi possano esistere due sistemi economici assolutamente identici. Le scelte politiche, la struttura produttiva, il tipo di paese, la tradizione, le scelte elettorali sono tutti elementi che influenzano il tipo di sistema economico.

Solitamente, tuttavia, si evidenziano alcunetipologie “estreme” di sistemi economici, caratterizzati dall’assolutizzazione di alcuni elementi ricorrenti. E’ fondamentale precisare tuttavia che questi modelli proposti sono schemi concettuali astratti, che estremizzano le caratteristiche fondamentali di ciascun modello. Probabilmente nella realtà non esiste alcun sistema economico di questo tipo, ma ogni paese si avvicina ad un modello piuttosto che ad un altro.


Per semplificare possiamo dire che:

nel mondo attuale ci sono tre tipi di sistemi economici : quello liberista o capitalistico (completa libertà di mercato), quello pianificato o collettivistico (direzione da parte dello stato) e quello a economia mista.



Quali sono le caratteristiche del Sistema economico collettivista oa economia pianificata?

Il primo sistema collettivista (o a economia pianificata) è stato Teorizzato da Karl Marx e realizzato nella ex Unione Sovietica, in conseguenza della rivoluzione avvenuta nel 1917 grazie alla quale la Russia si trasformò in uno Stato Socialista

CARATTERI
Non libertà di iniziativa economica: viene abolita la proprietà privata dei mezzi di produzione, con la conseguenza che i privati (famiglie e imprenditori) non possono sviluppare nessun tipo di iniziativa econoica.
Non proprietà privata: I mezzi di produzione appartengono solo allo Stato, che perciò deve organizzare tutta l'attività di produzione, consumo e distribuzione.
Economia pianificata: per realizzare questo complesso risultato viene predisposto un piano economico da sviluppare in più anni in cui ogni decisione viene presa da un organismo apposito (nella ex Unione Sovietica si chiamava Comitato per la pianificazione).

LIMITI
È difficile pianificare la quantità dei beni necessari: è difficile prevedere esattamente i livelli di produzione che otterranno i vari settori produttivi
La produzione non risponde ai bisogni: i beni prodotti possono non corrispondere ai bisogni dei consumatori
I beni prodotti non sono sufficienti a soddisfare i bisogni:
I lavoratori non sono incentivati a produrre: poiché tutti lavorano per lo Stato e non per sé, gli individui sono poco incentivati a raggiungere risultati migliori


Quasi tutti i sistemi collettivisti si sono dimostrati di difficilissima gestione: l'inefficienza e l'improduttività hanno generato sempre maggiore malcontento fra i cittadini e hanno contribuito a porre fine a questa esperienza in quasi tutti i Paesi europei verso la fine degli anni Ottanta.


Quali sono le caratteristiche del sistema economico capitalistico o liberista?

Il sistemi economico di tipo CAPITALISTICO, di tradizione prevalentemente occidentale, è stato teorizzato dall'economista americano Adam Smithe si caratterizza per:

- un intervento minimo dello Stato nell’attività economica;
- libertà di mercato, senza vincoli o limiti da parte del potere pubblico;
- economia caratterizzata dall’impresa privata;
- proprietà privata dei mezzi di produzione.


CARATTERI
Lo Stato non interviene sull’economia;
Mercato libero;
Libertà di iniziativa economica;
I mezzi della produzione sono privati.

LIMITI
Ingiustizie sociali;
Ripetute crisi economiche;
I poveri non riescono a soddisfare i bisogni primari.


Cosa si intende per sistema a economia mista?

Alla fine del 1929 si scatenò la cosiddetta Grande depressione. Le conseguenze sociali furono drammatiche: il numero dei disoccupati crebbe senza limiti in quelle che erano le economie più ricche del mondo; le famiglie, private del loro reddito, ridussero al minimo i consumi. Di conseguenza, le imprese trovarono sempre più difficoltà a vendere i loro prodotti e licenziarono altri lavoratori in una spirale di effetti negativi che sembrava non avere fine.

Fino ai primi decenni del Novecento, le concezioni di coloro che sostenevano che ilsistema economico liberista avesse al suo interno un meccanismo che automaticamente avrebbe portato ai migliori risultati economici possibili, dominavano incontrastate. Di fronte alla Grande depressione degli anni Trenta, però, nessuna delle analisi e degli interventi fatti alla luce di queste teorie riuscì a produrre qualche miglioramento nella situazione economica dei Paesi più ricchi.

In questa situazione emerse in maniera sempre più forte la necessità (sostenuta teoricamente dall’economista inglese J.M. Keynes) dell’intervento dello Stato nell’economia.


Si sviluppò così, innanzitutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, il modello di sistema a economia mista, che dopo la Seconda guerra mondiale trionfò anche in tutti gli altri Paesi dell'Europa occidentale.


Nel modello di sistema a economia mista lo Stato assume un nuovo ruolo: non si limita più a produrre i servizi pubblici essenziali e a garantire l'osservanza delle leggi, ma:

  •  interviene anche a sostegno della produzione;

  •  realizza interventi per garantire la piena occupazione dei lavoratori;

  •  garantisce migliori condizioni di vita alle classi più deboli;

  •  cerca di armonizzare lo sviluppo fra le zone più ricche e quelle più arretrate del Paese.

Per realizzare tutti questi obiettivi, lo Stato ha bisogno di molte risorse: quando non è in grado di procurarsele con le sole entrate che ottiene dai tributi e dalla vendita di beni e servizi, chiederà prestiti ai privati, contrarrà cioè dei debiti, ricorrendo allo strumento del debito pubblico.

Se, grazie alla spesa pubblica, lo Stato riuscirà a far crescere il reddito nazionale, come conseguenza otterrà maggiori entrate sotto forma di imposte e potrà ripagare i debiti contratti in precedenza


Nei sistemi a economia mista i privati rimangono liberi di prendere le decisioni economiche che ritengono più convenienti; lo Stato, mediante incentivi, cerca di indirizzare le loro scelte verso obiettivi che sono nell'interesse di tutto il sistema; inoltre, mediante la cosiddetta "concertazione", chiama le associazioni di lavoratori e imprenditori alla determinazione degli obiettivi di interesse collettivo.

La realizzazione di un sistema a economia mista si attua all’interno dello Stato democratico.



In questo sistema economico l'intervento dello stato assume un titolo di fondamentale importanza al fine di

1) creare nella collettività le migliori condizioni per uno sviluppo sociale equilibrato

2) garantire un'adeguata evoluzione dell'attività economica.


Lo Stato svolge quindi oltre che funzioni di carattere sociale e politico anche importanti funzioni di carattere economico intervenendo direttamente nell'attività produttiva di scambio.


Infatti lo Stato Italiano

A) pone limiti alla libera iniziativa degli operatori privati con norme atte a:

1) regolare la concorrenza;

2) a disciplinare il commercio;

3) a tutelare i diritti dei lavoratori.


B) predisporre gli ammortizzatori sociali cioè interventi atti a ridurre le conseguenze sociali negative di periodi o situazioni di crisi economica per esempio pagando indennità al lavoratoi sospesi dal lavoro (cassa integrazione) Altri ammortizzatori sociali sono ad esempio: i lavori socialmente utili, i prepensionamenti, la mobilità dei lavoratori.

E' inoltre istituita l'Assicurazione Sociale per l'Impiego (Aspi) per l'erogazione di un'indennità mensile ai lavoratori dipendenti del settore privato compresi gli apprendisti, in sostituzione dell'indennità di disoccupazione.


C) favorisce lo sviluppo di determinate attività o zone con

1) prestiti agevolati ( cioè concede prestiti di denaro a tassi di interessi ridotti rispetto)

2) interventi di salvataggio per zone in crisi o località colplite da calamità naturali (agevolazioni fiscali, finanziamenti a fondo perduto cioè senza obbligo di restituzione)


D) interviene direttamente nell'attività produttiva mediante

1)aziende pubbliche che producono beni e servizi sotto il diretto controllo dello Stato cha la proprietà del capitale in moto totale (statale) o parziale (aziende a partecipazione statale)

2) aziende municipalizzate cioè autonome a livello locale che si occupano principalmente di trasporti urbani, di erogazione di acqua e gas, di raccolta di rifiuti.



Da tempo è in atto un processo di PRIVATIZZAZIONE cioè di progressiva cessione ai privati di quote di capitale delle aziende pubbliche. Per attivare tale processo le aziende sono state trasformate in s.p.a. (società per azioni, ) come per esempio le Ferrovie dello Stato s.p.a., le Poste Italiane s.p.a., l'Enel s.p.a.

Il processo di privatizzazione ha un duplice scopo:

1) riequilibrare i conti dello Stato riducendo il DEBITO PUBBLICO grazie all'introito (cioè all'incasso) delle quote vendute (lo Stato vende quote cioè azioni e incassa soldi)

2) modernizzare il sistema industriale nazionale, in modo da rendere la sua gestione più efficiente anche secondo le direttive dell'UE.