qui trovate un riassunto da ascoltare:
https://www.youtube.com/watch?v=QuGmIBwG41Q




Questo monologo di Baricco narra la singolare storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento. Ancora neonato, viene abbandonato nel transatlantico Virginian e viene trovato per caso da Danny Boodman, un marinaio di colore che gli farà da padre fino all'età di otto anni, quando morirà in seguito a una ferita riportata durante una burrasca. Il bambino scompare misteriosamente nei giorni successivi alla morte di Danny e quando ricompare incomincia a suonare il pianoforte. Egli incontra il narratore, anche lui musicista, all'età di ventisette anni, quando viene assunto come trombettista nel Virginian. Questo è l'inizio di una sincera e duratura amicizia, la quale non finirà nemmeno con l'abbandono della nave da parte del narratore.

Danny Boodman T.D. Lemon Novecento viene descritto dal narratore come un uomo con grandi capacità di apprendimento, che vive attraverso i desideri e le passioni altrui, che si realizza con la musica, che vive sospeso tra il suo pianoforte e il mare, con il quale è in grado di rivivere ogni viaggio, ogni sensazione gli venga raccontata dai passeggeri del piroscafo. Dalla musica, ma più specificamente dal pianoforte, non troverà mai la forza di svezzarsi, non riuscirà mai a superare la paura di amare e di crearsi delle radici, sopraffatto dalla paura di non riuscire a vedere neanche lontanamente una fine nel mondo al di fuori del piroscafo; perciò dedica la sua esistenza a suonare allo scopo di sgravare i cuori dei passeggeri dalla paura dell'immensità dell'oceano. Piuttosto che raggiungere un compromesso con la vita, preferisce incantare i propri sogni, le proprie speranze, e lasciarsi esplodere, una volta che va dismesso, col transatlantico che per tutta la vita ha conosciuto i suoi timori e custodito i suoi desideri.

Titolo "NOVECENTO"

Il titolo fa riferimento al protagonista, che si chiama per l’appunto Novecento, ma il suo nome per esteso è Danny Boodman T.D. Lemon Novecento.

Data di pubblicazione

Quest’opera uscì nell’ottobre del 1994 nell’ “Universale Economica” della Feltrinelli.

Genere Letterario

Testo teatrale in forma di monologo. Come scrive lo stesso Baricco nell’introduzione, inizialmente aveva scritto questo testo per l’attore Eugenio Allegri e il regista Gabriele Vacis. Poi lo ha trasformato in un libro.

Ambiente

Tutti i fatti si svolgono nella prima metà del Novecento sul Virginian, un piroscafo che negli anni tra le due guerre faceva la spola tra l’Europa e l’America trasportando miliardari, emigranti e gente qualsiasi. In seguito alla seconda guerra mondiale venne affondato perché ne era uscito mal ridotto, essendo servito come ospedale galleggiante. Vengono anche nominati gli scali che effettuava la nave, soffermandosi un po’ di più su New York, dove Novecento sarebbe dovuto scendere, e Plymouth, dove la nave venne affondata. Gli ambienti interni sono le stanze della Virginian: le sale da ballo di prima, seconda e terza classe e la sala macchine.

È una storia nella storia: il filone principale è il monologo che recita il trombettista Tim Tooney, ma la storia vera e propria, cioè la vita di Novecento, dura 44 anni (sono arrivato alla sua età per mezzo di questo ragionamento: verso la fine del libro dice che per dodici anni ha incantato i suoi desideri, e mi sembra di capire che lo ha fatto da quando doveva scendere dalla nave nel 1932: 32 + 12 = 44).

L’ambiente sociale è vario: ci sono i miliardari, gli emigranti e gente di media classe.

Trama

Il trombettista Tim Tooney ci racconta la storia del suo migliore amico Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, a cui a sua volta era stata raccontata dallo stesso Novecento.

È nato e cresciuto sul piroscafo Virginian, e non è mai sceso sulla terraferma: solo una volta, a 32 anni, decide di farlo, ma si ferma al terzo gradino della scaletta della nave e torna indietro. Novecento è un grande pianista: lui la musica la ha nel sangue e quello che riesce a fare con gli 88 tasti del piano è qualcosa di straordinario. Si esibisce ogni sera sulla nave insieme agli altri componenti della band e suona “le note dell’Oceano”.

Dopo la seconda guerra mondiale il piroscafo è mal ridotto e per questo si decide di affondarlo riempiendolo di dinamite. Così Novecento muore insieme al Virginian.

Struttura Dell’opera, Rapporto Fabula-intreccio, Narratore

Esposizione:

Presentazione del narratore, il trombettista Tim Tooney, e di Novecento, il grande pianista.

Esordio:

Tim inizia a raccontare la storia di Novecento.

Peripezie:

Racconta gli episodi più importanti della vita di Novecento, tra cui anche il suo primo incontro con lui.

Scioglimento:

Tim saluta per l’ultima volta Novecento sul Virginian, prima che sia distrutto con lui sopra.

La storia inizia con un flash-back per poi continuare con un tempo cronologico: all’inizio, considerando il filone principale, la fabula non coincide con l’intreccio, mentre, considerando la storia della vita di Novecento, la fabula e l’intreccio coincidono.

Il narratore è interno alla vicenda e quindi non è onnisciente: si tratta di Tim, che alla fine viene sostituito da Novecento in quella che si può definire una confessione. La narrazione è quasi sempre in terza persona.

PERSONAGGI

Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento è il protagonista di questa storia. L’analisi del suo nome è la seguente: Danny Boodmann è il nome del padre adottivo, l’unica vanità che si è concesso in tutta la vita; T.D. Lemon è la scritta che c’era sulla scatola di cartone in cui si trovava il bambino; Novecento perché era stato trovato nel primo anno dell’XI secolo. Non si conosce la sua classe sociale, ma si è propensi a credere che sia figlio di poveri emigranti che lo hanno abbandonato con la speranza di fargli vivere un’esistenza migliore rispetto a quella che potevano offrirgli. È un pianista fuori dal comune, ancora più bravo di Jelly Roll Morton, l’inventore del jazz. Non è mai sceso dalla nave, inizialmente perché Danny il marinaio aveva paura che glielo portassero via a causa di documenti, visti e cose del genere, ma poi è stata una sua scelta di vita, perché ha paura di vivere in un mondo troppo grande per lui. Sa “leggere” la gente, e vede i posti che hanno visitato, così è come se ci sia stato veramente sulla terraferma: conosce moltissimi luoghi con dovizia di particolari, come l’odore che c’è in Bertham Street d’estate quando è appena smesso di piovere.

Danny Boodmann è un marinaio nero molto alto di Philadelphia. È colui che trova Novecento e che gli dà il nome diventando il suo padre adottivo. Muore otto anni dopo, per essere stato colpito alla schiena da una carrucola impazzita durante una burrasca. Così lascia il bambino orfano per la seconda volta. Aveva una passione per le corse di cavalli: non gli interessa chi vince, ma è interessato ai nomi più strani dei cavalli. Esala l’ultimo respiro proprio mentre ride per uno di questi: Acqua potabile aveva vinto con due lunghezze su Minestrone e cinque su Fondotinta blu.

Tim Tooney è un trombettista e suona con la band del Virginian per sei anni, dal 1927 al 1933. Dopo pochi giorni che è sulla nave, durante una tempesta, diventa il migliore amico di Novecento. È a lui che Novecento racconta la sua storia mentre è seduto sulla dinamite del Virginian.

Jelly Roll Morton è l’inventore del jazz. Fa una gara di bravura al piano con Novecento e, dopo un primo momento in cui vince, esce dalla sala da ballo senza dire una parola perché non gli piace essere stato sconfitto. Arrivato a Southampton ritorna in America su un’altra nave: non vuole più saper niente di Novecento.

I personaggi di minore importanza sono il comandante del VirginianNeill O’Connor, un irlandese che ha sempre voglia di scherzare e che informa Tim della sorte che è toccata al Virginian e a Novecento, Lynn Baster, un contadino inglese passeggero del Virginian che convince involontariamente Novecento a scendere dalla nave dicendogli che la vita è una cosa immensa, e gli altri componenti dell’Atlantic Jazz Band: Sam “Sleepy” Washington al clarinetto, Oscar Delaguerra al banjo, Jim Jim “Breath” Gallup al trombone e Samuel Hockins alla chitarra.

MESSAGGIO E TEMATICHE PRINCIPALI

Il messaggio è che la vita è immensa, difficile e certe volte bisogna rassegnarsi al peggio.

L’autore ci fa capire la miseria degli emigranti, che si confezionavano i vestiti con le lenzuola e le tende e che per non avere un’altra bocca da sfamare e per evitare tutte le pratiche burocratiche, lasciavano un bambino appena nato dove capitava.

FORMA

È scritto in maniera semplice, chiara e comprensibile, ma verso la fine del libro non lo è. È presente un linguaggio alquanto scurrile che accompagna lo stato sociale dei personaggi: Danny Boodman è un marinaio e Jelly Roll Morton aveva cominciato nei bordelli a New Orleans. Prevalgono i discorsi indiretti. Le descrizioni sono quasi del tutto assenti. Nel testo ci sono delle parole straniere, come ragtime.

GIUDIZIO PERSONALE

È una storia molto bella: anche se breve è molto intensa di sentimenti. Quello che non mi piace è il finale molto triste, in cui sembra che nella vita bisogna rassegnarsi al peggio.

FRASE SIGNIFICATIVA

Pagina 56: «Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi, che non finiscono mai e questa è la verità, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio».