Crisi dell'europa e ripresa dopo il mille

I secoli IX e X furono molto difficili per l'Europa. Possiamo parlare di

Crisi politica: alla morte di Carlo Magno, nel 814, l'impero da lui creato, si stava disgregando.

Crisi demografica: forte calo della popolazione.

Crisi sociale: assistiamo all'estendersi del fenomeno della schiavitù, specialmente nelle campagne

Crisi economica: a causa del forte calo della produzione agricola e alla scomparsa dei commerci.

Crisi militare: si verificano molte scorrerie di popoli che vengono dall'esterno dell'impero, ad esempio i vikinghi dal nord, gli ungari dall'est, i saraceni dal sud

Crisi religiosa: in questo periodo di crisi totale, crolla anche il senso di moralità del clero e crolla il prestigio del papato.

 

Ripresa per l'Europa inizia verso l'anno Mille (XI secolo)

Rinascita politica: l'impero si riprende grazie a nuove dinastie germaniche

Rinascita demografica: la popolazione riprende a crescere

Rinascita sociale: essendoci maggiore sicurezza sociale, la società riprende una certa dinamicità: si affermano nuovi ceti sociali: artigiani, mercanti, medici, notai, nuovi professionisti tutti legati alla vita nelle città.

Ripresa economica: la ripresa economia avviene grazie a tutti questi fattori: grazie alla maggiore sicurezza sociale, alla crescita demografica, ai progressi nel campo agricolo e alla ripresa dei commerci.

Rafforzamento militare: grazie a una maggiore stabilità politica, l'Europa riesce a respingere gli attacchi esterni e a rinforzare l'esercito.

Rinascita religiosa: il papato riacquista prestigio e i monasteri (ad esempio i monaci benedettini) offrono una grande stimolo alla spiritualità.

 

Impero e papato - Le 2 istituzioni "universali"

La storia medievale ruota intorno a due figure: Imperatore e Papa che sono dette universali perché valgono per tutti i cristiani. (chiaramente universo in questo momento storico si riferisce ai confini dell'Europa, che è il solo mondo allora conosciuto).

Vediamole meglio:

1) PAPATO: in realtà, a l di fuori dell'Europa ci sono anche altri imperi importanti: cinese, bizantino, arabo.

Contro il mondo islamico, contro i turchi, il papato promuove ben 7 crociate (pellegrinaggi bellicosi cioè guerre fatte in nome della fede cristiana il cui fine è la riconquista della Terrasanta ( i luoghi in cui un millennio prima era nato e vissuto Cristo, cioè Gerusalemme, la Palestina)

La prima crociata è promossa da papa Urbano II nel 1095, l'ultima risale al 1270. Quindi per quasi 200 anni ci sono queste guerre per la liberazione della terrasanta. Le crociate si riveleranno un fallimento dal punto di vista militare e politico, ma il papato comunque trasse grande vantaggio dalle crociate: aveva infatti dimostrato di avere una grande influenza e di poter contare su grandi risorse ed energie per la difesa di tutta la cristianità.

2) IMPERO: dopo Carlo Magno l'impero era in forte crisi. Da una parte c'era l'esigenza di un superpotere centrale che si ponesse come guida di tutti gli altri poteri, dall'altra le varie figure politiche, come i re, e i feudatari che avevano giurato fedeltà all'imperatore, rivendicavano autonomia e indipendenza dall'imperatore. Quindi il potere dell'imperatore era indebolito. Per rafforzare il proprio potere l'imperatore affermava che il suo titolo dipendeva dalla volontà di Dio (quindi era un'autorità che non si poteva mettere in dubbio) Per far questo costruiva una alleanza con la Chiesa. (Carlo Magno si era fatto incoronare dal papa e si era posto come difensore dei cristiani) La storia dell'Europa dopo il Mille è quindi la storia di una lenta disgregazione dell'autorità imperiale a vantaggio delle autorità periferiche alle quali si aggiunsero anche le città. Tuttavia l'Impero retto dalle dinastie germaniche resistette per lungo tempo.

La rinascita delle città

Lo sviluppo dell'artigianato e dei commerci attrae la popolazione nei centri urbani a discapito delle campagne. Le città si pongono come centro di scambio e anche di governo di tutto il territorio circostante Politicamente e socialmente il modello che si sviluppa è il modello cittadino del libero comune. Questo processo il nord Italia. Molte città, dopo lunghe e quasi sempre vittoriose lotte, riescono a conquistare l'autonomia politica, cioè si scrollano di dosso le pretese di re e feudatari (quindi èer esempio non pagano più ai re e ai feudatari le tasse, e amministrano in modo autonomo la giustizia nel Comune). FARE COMUNE significò per questi centri darsi proprie leggi (gli statuti). I comuni quindi, rendendosi autonomi dalle autorità imperiali e signorili, possono autoamministrarsi, organizzare traffici e commerci, accumulando grandi ricchezze.

 

L'ascesa di un nuovo ceto: la BORGHESIA

Con la crescita della popolazione urbana divenne sempre più necessario trovare entro le mura delle città antiche, lo spazio per nuove abitazioni. Quando le aree urbane all'interno delle mura non sono più sufficienti, le città cominciarono ad ampliarsi fuori dalle porte principali. Si formarono così i borghi. Dai borghi furono definiti borghesi coloro che abitavano ai lati di una città. Questo nuovo ceto emergente di artigiani e commercianti fu il protagonista della rivoluzione commerciale cominciata dopo l'anno mille.

Fiorirono anche mercati e fiere, si diffusero anche banchi dei cambia- valute.

Crebbe così una rete europea di scambi commerciali. Le merci venivano scambiate, all'inizio, con pezzi d'argento; a metà del milleduecento si diffusero le monete d'oro nelle principali città.

 

La lotta dei comuni con l'impero

Nell'area padana l'impero tedesco aveva perduto il possesso sul suolo italiano a vantaggio delle libere organizzazioni comunali mentre le regioni centrali avevano ceduto a vantaggio del papato. Dopo la metà del dodicesimo secolo l'imperatore Federico I detto Barbarossa scatenò una guerra contro i comuni Lombardi. Dopo alterne vicende tra cui la distruzione di Milano, Barbarossa fu sconfitto a Legnano (1176) dalla lega lombarda; con la pace di Costanza Federico I dovette concedere l'autonomia ai comuni italiani.

 

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Commerci e città

Premessa: abbiamo parlato di ALTO e di BASSO MEDIOEVO? ricordate? Cosa significa? Il medioevo è convenzionalmente diviso in due parti: l'alto medioevo (quello più lontano da noi e il basso medioevo, quello più recente, più vicino a noi. La data che idealmente divide i due periodi è l'anno 1000.

Ok andiamo avanti:

 

Nell'alto medioevo le grandi fiere si erano diradate, ma non erano scomparse. Quello che era scomparso invece era il piccolo commercio.

Nel basso medioevo invece, con la rinascita delle campagne, i traffici e le copravendite si animarono ulteriormente . Si mettevano in vendita le eccedenze (le quantità in più che i contadini producevano e che non servivano per il loro fabbisogno). Questo surplus di raccolto e di merci era stato possibile sia grazie alle innovazioni tecnologiche che rendevano più proficua l'agricoltura sia anche grazie al fatto che molte terre erano state sottratte all'incolto.

Le eccedenze erano costituite soprattutto da cereali. In particolare: il grano per il pane bianco dei signori, l'orzo per il pane nero dei contadini e l'avena per i cavalli. Oltre ai cereali veniva scambiato anche il sale marino che era un bene molto prezioso.

 

Cosa era il Banno? Il BANNO era un insieme di diritti che aveva il feudatorio ad esempio la corvè e la taglia

La corvè: 3 giorni di lavoro gratis alla settimana che il contadino doveva prestare al signore.

la taglia era un altro diritto di cui si avvaleva il signore per prendere presso i contadini quello che voleva. Paradossalemte poteva prendere anche delle persone, anche la moglie del contadino.

Certi feudatari, ma non tutti, avevano anche il banno della zecca cioè potevano fare moneta.

Chi aveva sul proprio territorio una miniera, poteva coniare moneta.

I primi piccoli commerci non avrebbero messo in moto il mercato se non ci fosse stato l'arrivo sul mercato di un altro tipo di moneta. Nell'alto medioevo il commercio avveniva soprattutto con il baratto ma c'era anche la moneta. Solitamente erano monete d'oro, di alto valore. Tuttavia siccome non c'erano tutte queste risorse minerarie quindi dovettero passare all'uso di altri metalli meno nobili: argento, bronzo e altri metalli. Per risparmiare metallo coniavano monete così sottili che non potevano essere coniate su entrambi i lati. Questo viene chiamato inflazione. Pensate che con una stessa moneta doro ai tempi di Carlo Magno si comprava un bue, nel basso medioevo solo un sacco di farina.

 

La rinascita dell' Urbanesimo (dal latino URBS: città)

I feudi ( grandi appezzamenti di terreno che appartenevano al feudatario) comprendevano molti villaggi e in alcuni casi molte città. In questo periodo si affermano molte città soprattutto della pianura padana e dell'Italia centrale. Ricordiamo Milano, Ravenna, Pavia, Venezia. Venezia rimase sempre piuttosto autonoma per la sua posizione (Venezia era sulla laguna e quindi era protetta, imprendibile). 

Nell'Italia meridionale Bari era diventata il principale centro bizantino in Italia.

Nel nord Europa erano attive le città fondate da Carlo Magno, come Aquisgrana e i centri risorti durante il movimento di riconquista delle terre incolte, come Bruges.

Queste città offrivano molte occasioni di occupazione. Molti villani (abitanti delle zone di campagne) si trasferivano in città. Questa massiccia migrazione di persone dalle campagne alle città, che culminò nei secoli XI e XII, fece rinascere l'urbanesimo.

 

Nei centri urbani in via di espansione si moltiplicarono così le botteghe artigiane. Ogni bottega era diretta da un maestro ed era composta dai compagni di lavoro o soci e dagli apprendisti. Questi ultimi pagavano per diversi anni un canone al maestro, che insegnava loro un mestiere e li forniva di cibo e abitazione (vitto e alloggio). Al termine dell'apprendistato, l'apprendista più bravo doveva eseguire un "capolavoro" (una specie di laurea). Ad un certo punto gli artigiani cominciarono a riunirsi in corporazioni chiamate anche ARTI e divise per settore (lanaiolo, fabbri, falegnami, ceramisti, orefici...) Le corporazioni avevano norme molto precise che regolavano i rapporti di lavoro, la qualità dei prodotti e i prezzi di vendita, in modo che fossero uguali per tutti.

 

Di tutte le corporazioni la più potente era l'ARTE DELLA LANA divisa nelle diverse operazioni necessarie per produrre una stoffa (filatura, cardatura, follatura che rendeva le stoffe più spesse e robuste e la tintura) I tessuti infatti erano tra i simboli più evidenti del prestigio signorile. Dame e cavalieri esibivano abiti sempre più preziosi. Il tessuto europeo per eccellenza era la lana, le cui pezze, un tempo rozze e grigiastre, ora venivano tinte con colori vivaci. Nacque la moda, che impegnò i sarti a confezionare abiti in forme diverse.

Le famiglie nobili, oltre ai castelli, possedevano anche palazzotti in città che ampliarono ed arricchirono arredandoli con mobili comodi e lussuosi. Ciò stimolò la produzione e il commercio di oggetti di consumo. La parola "CONSUMI" per molti secoli indicò esclusivamente i "consumi di lusso", cioè il consumo di oggetti preziosi.

 

 

 L’aumento dei traffici fece dei mercanti l’elemento più dinamico e vivace della società. Essi partivano dalle città italiane per rifornirsi di spezie o di seta nell’Impero bizantino; dalla Germania per comprare in Italia tessuti colorati di lana; dalla Francia per acquistare in Spagna o in Inghilterra lana grezza, che poi sarebbe stata filata e tessuta. I mercanti erano considerati uomini d’affari e guerrieri allo stesso tempo. Infatti durante i loro viaggi dovevano affrontare pericoli di ogni genere: le foreste erano piene di banditi e bestie feroci; un signore del posto incontrandoli poteva pretendere di sequestrare il loro carico; i mari erano battuti da tempeste ed infestati da pirati; le Alpi presentavano ghiacci,slavine e crepacci. Per tutti questi motivi i mercanti partivano riuniti in bande armate e per tutta la durata della spedizione costituivano una “confraternita”, regolata da norme ferree: nessuno poteva allontanarsi dalla carovana per l’intera durata del viaggio e tutti dovevano assistersi reciprocamente. La confraternita dei mercanti tedeschi si chiamava “Hansa” (o Lega anseatica), che significavacompagnia militare” . I pochi mercanti che riuscirono a tornare a casa divennero ricchissimi e fondarono dinastie potenti.

 

Una volta all’anno alcune città collocate all’incrocio di grandi vie di comunicazione terrestri o marittime organizzavano Fiere, dove arrivavano mercanti da tutta Europa. Le fiere erano momenti importanti di incontro e di confronto, dove si scambiavano merci, ma anche idee, nuove tecniche ed esperienze. Le più famose si tenevano a Cremona, nelle Fiandre, a Francoforte in Germania e nella Champagne in Francia. Proprio in tale zona arrivavano le più importanti case mercantili dell’epoca, ossia quelle delle Fiandre in Belgio e del nord e centro Italia. Gli Italiani arrivavano nella regione della Champagne attraverso la via Francigena, che attraversava le Alpi, scendeva nella Savoia e poi si dirigeva verso nord percorrendo la Borgogna.

 

Mercanti ed artigiani cominciarono a costruire case e magazzini subito fuori delle mura cittadine, dove già si trovavano le abitazioni dei vignaioli, circondate dai vigneti. Infatti i “signori del banno” avevano destinato tali zone alla coltivazione della vite, da cui ricavare il vino, che non doveva mai mancare sulle loro tavole. Quando in tali insediamenti si installarono anche mercanti ed artigiani, si creò un vero e proprio borgo, esterno alla città, ma dotato di tutte le strutture necessarie ai suoi abitanti e di una chiesa. Questa, però, non era mai una cattedrale, la quale invece poteva trovarsi solo all’interno delle mura e designava la città. Nel Medioevo quindi il termine “borgo” indicava un centro abitato privo di vescovo. Solo la sede del vescovo si chiamava città.

Dal termine “borgo”, i suoi abitanti furono chiamati “borghesi”, una categoria particolare, poi divenuta una nuova classe sociale posta al di sotto di nobiltà e clero, ma al di sopra dei contadini delle campagne.