LIBRO DI TESTO MODULI:

F

G

H (escluso unità 3)

 

nei seguenie siti trovate materiale ben  articolato e molto utile. ve li consiglio. 

 

http://www.economia-aziendale.it/home

 

http://www.itcboselli.it/EcAziend.htm

 

per argomenti specifici tra cui ad esempio l'IVA:

http://www.itcboselli.it/UDO.htm

 

 

 

 

Che cos'è la quota di ammortamento?
La quota di ammortamento annua è la perdita di valore subita da un bene ad utilità pluriennale. ( immobilizzazioni materiali e immateriali) nel corso di un anno.
Per calcolare la quota di ammortamento annua si tiene conto di:
1)costo storico (costo originario di acquisto)
2)vita utile (n°di anni che si stima il bene possa essere impiegato nell' imprese)
3)criterio di ammortamento
Il criterio si ammortamento può essere a quote annue ;
1)decrescenti (si riducono di anno in anno)
2)crescenti (aumentano di anno in anno)
3)a quote variabili (variano di anno in anno)
4)a quote costanti (sempre le stesse)

Noi useremo il criterio di ammortamento a quote costanti.
La quota di ammortamento annua si calcola dividendo il costo storico per la vita utile del bene.

Quota costante di ammortamente annua=COSTO STORICO\VITA UTILE DEL BENE
Es: acquisto di un automezzo a 100000 stimo una vita utile di 5 anni.
Quoto di ammortamento
Annua costante= costo storico\100000  vita utile =5=20000
Si definisce valore residuo o valore contabile del bene il valore del bene tenuto conto della perdita di valore complessivamente subita dal bene fino a quel momento
Es: nel corso del primo anno di acquisto (tenuto conto che la quota di ammortamento che si "usa" calcolare è la sua metá (20000 :2=1000) il valore residuo del bene alla fine del 1°anno sarà
Costo storico 10000-quota ammort. 1°anno 10000=90000 valore residuo del bene alla fine del 1° anno.
Per fondo ammortamento di un bene si intende la perdita di un valore complessivamente subita dal bene fino a quel momento.
Es: il fondo ammortamento alla fine del primo anno sarà pari alla sola quota ridotta calcolata fino a quel momento cioè
Fondo ammortamento alla fine del 1°anno= 10000
 
Esercizio: un' impresa acquista un impianto frigo a 40000€. Si stima una vita utile del bene di 8 anni. Calcola la quota di ammortamento annua costante,il valore del fondo ammortamento al 3° anno e il valore residuo al 3° anno.
Quota ammortamento annua= costo storico\vita utile= 40000\8=5000
Fondo ammortamento al 3° anno= 1° anno 2500+2°anno 5000+3°anno 5000=12500

 

Valore residuo al 3°anno= costo storico 40000- fondo ammort. Al 3° anno 12500=27500

 

 

 

GESTIONE DELL’AZIENDA

Per gestione dell'azienda in generale si intende l'insieme delle operazioni( di acquisto, di vendita, di finanziamento, di investimento) compiute dall'imprenditore per raggiungere l'obbiettivo di reddito prefissato (a scopo di lucro)

 

Le fasi della gestione possono quindi essere rappresentate nel seguente schema (ciclo produttivo):

Finanziamento: operazione che consentono di entrare in possesso dei mezzi finanziari per svolgere l'attività.

Investimento: operazione di acquisto dei fattori produttivi. dal punto di vista economico queste operazioni di acquisto generano costi.

Produzione: processo interni di trasformazione dei prodotti che non comportano contatti con soggetti esterni come fornitori o clienti.

Disinvestimento: è la fase finale del processo produttivo. Essa consiste nella vendita che dal punto di vista economico genera ricavi.

 

GESTIONE ECONOMICA

Il reddito è positivo se i ricavi superano i costi (utile)

Il reddito è negativo se i ricavi inferiori ai costi (perdita)

 

Il reddito è detto globale se si riferisce a tutto il reddito prodotto durante il corso della vita dell'azienda fino a questo momento.

Il reddito di esercizio e il prodotto in un esercizio amministrativo, cioè in un periodo di tempo definito, che generalmente coincide con l'anno solare.

 

Metodo analitico: reddito d'esercizio= totale ricavi d'esercizio-totale costi d'esercizio

 

Metodo sintetico: reddito d'esercizio= patrimonio netto alla fine dell'esercizio-patrimonio netto all inizio dell'esercizio.

 

 

 

Calcolo del reddito

 

1)si elencano tutti i ricavati e si elencano tutti i costi d'esercizio

2)si determina il totale ricavi e il totale costi

3)si fa la differenza tot. Ricavi e tot. Costi. Se R>C= utile d'esercizio.

Se C>R= perdita d'esercizio.

Come lo schema che segue:

 

Le prime due voci dei costi [ riscontri attivi e esistenze iniziali].

 

Vediamo invece le altre voci di costo e ricavo d'esercizio delle imprese turistiche:

1) acquisto di materie prime, semi lavorate, merci:

-derrate alimentari

-liquori e bevande

-materiali di pulizia

-Materiali di cancelleria

 

2)Costi di servizio:

-Lavanderia

-Vigilanza

-Spese postali

-Assicurazione

-Utenze (bollette luce ,gas,acqua , telefono)

-Spese di trasporto

 

3)costi per godimento beni di terzi

-canone di affitto

-Noleggi

 

-Canoni di leasing

 

 

 

 

 

 

 L'ISTRUTTORIA DI AFFIDAMENTO BANCARIO

La banca effettua un controllo:
1)Delle doti morali del cliente;
2) Della sua consistenza patrimoniale;
3) Della sua capacità di produrre reddito;
4)Delle sue garanzie reali e personali. 

 

 

LE FONTI DI FINANZIAMENTO

 

DOMANDE PER L'INTERROGAZIONE:

 

 1)Definizione di finanziamento aziendale

Il finanziamento aziendale è quell'insieme di operazioni mediante le quali un'impresa viene dotata dei mezzi monetari necessari per iniziare l'attività e fare fronte nel corso di tutta la sua vita alle esigenze che via via si presentano.

 

2)Definizione di fabbisogno finanziario

Si definisce fabbisogno finanziario la quantità di mezzi finanziari neccessari per far fronte alle specifiche esigenze.

Distinguiamo tra:

-Fabbisogno finanziario al momento della costituzione dell'impresa.

-Fabbisogno finanziario durante la gestione.

 

3)Fabbisogno finanziario al momento della costituzione dell'impresa

La quantità di mezzi finanziari che servono al momento della costituzione di un'impresa dipende dal progetto d'impresa (dove, quanto grande, che tipo di impresa ecc...), Per la realizzazione di questo progetto, si fanno dettagliati preventivi chiamati “preventivi d'impianto”. Da questi preventivi si capisce l'entità degli investimenti da effettuare per:

- beni a medio ciclo di utilizzo (immobilizzazioni o capitale fisso)

- beni a breve ciclo di utilizzo (materie prime...)

- per disponibilità necessarie a effettuare le prime spese in attesa di ottenere i ricavi

Riassumendo:

Fabbisogno per capitale fisso +

Fabbisogno per capitale circolante =

Fabbisogno finanziario al momento dell'impianto

 

4)Fabbisogno finanziario durante la gestione dell'impresa

Durante lo svolgimento dell'attività un'impresa ha bisogni finanziari per due situazioni:

- squilibri finanziari dovuti alla necessità di coprire i costi sospesi (deve pagare gli acquisti di fattori produttivi prima di avere incassato)

- necessità di nuovi investimenti (per migliorare il servizio, ampliare gli spazi). In questa situazione il fabbisogno finanziario è dato dal preventivo di spesa (per esempio se voglio ampliare un ristorante con uno spazio esterno dovrò avere dei preventivi su quanto costa la veranda, i tavoli in più, le tovaglie in più, i permessi al Comune...)

 

5)Caso di sovrastima del fabbisogno finanziario

Si tratta di stasi finanziaria

Si ha quando

capitale disponibile > fabbisogno finanziario

capitale disponibile è maggiore del fabbisogno finanziario (cioè ho più soldi di quanti mi servono).

In questo caso si possono avere conseguenze negative: se io ho chiesto un prestito per una certa somma ma ho sbagliato i calcoli e in realtà mi servivano meno soldi, io dovrò pagare interessi inutili e in più potrei effettuare investimenti superflui.

 

6)Caso di sottostima del fabbisogno finanziario

Si tratta di punta finanziaria

Si ha quando

capitale disponibile < fabbisogno finanziario

capitale disponibile è minore del fabbisogno finanziario (cioè ho meno soldi di quanti mi servono).

Le conseguenze negative di questa situazione sono che l'impresa che si trova in questa situazione non ha i mezzi per l'avvio (deve ritardare l'apertura) o non ha i mezzi per acquistare i fattori produttivi.

 

7)Fonti interne di finanziamento

Le imprese per crescere e funzionare hanno bisogno di mezzi finanziari. Questi mezzi sono definiti fonti di finanziamento, le quali possono essere interne ed esterne.

Le fonti interne sono costituite dal capitale proprio(il denaro e i beni direttamente investiti dall'imprenditore o dai soci) e dall'utile non distribuito (AUTOFINANZIAMENTO)

 

8)Fonti esterne di finanziamento

I finanziamenti esterni (capitale di credito) sono capitali ottenuti in prestito da terzi. In base alla loro durata si distinguono in:

  • Finanziamenti a breve termine (non durano più di 1 anno);

  • Finanziamenti a medio termine (da 1 a 5 anni);

  • Finanziamenti a lungo termine (più di 5 anni).

 

 

 

9)Relazione tra la scadenza dei finanziamenti e la durata degli investimenti

 

 

 

 

 

 

10)Che cos'è l'equilibrio finanziario?

Per equilibrio finanziario si intende la condizione di un'impresa che è in grado di pagare i debiti in scadenza

 

11)Le caratteristiche delle fonti di finanziamento:scadenza,obbligo di remunerazione,rischio di impresa

Fonti di finanziamento interne:

-non hanno scadenza in quanto il capitale è dell'imprenditore
-non comportano obbligo di remunerazione in quanto all'imprenditore o ai soci spetta l'utile solo se la gestione genera un risultato economico positivo

-sono interamente soggette al rischio d'impresa in quanto eventuali perdite della gestione diminuiscono il capitale proprio fino alla sua graduale estinzione in caso di fallimento

Fonti di finanziamento esterno:

-hanno una scadenza che può essere breve, medio e lungo termine, in tutti i casi l'impresa deve essere in grado a fare fronte alla restituzione del prestito

-comportano obbligo di remunerazione mediante pagamento degli interessi concordati, indipendentemente dall'andamento della gestione

-sono soggette al rischio d'impresa solo in via secondaria, in quanto i creditori hanno diritto alla restituzione del loro prestito alla scadenza; solo nel caso in cui l'impresa si trovi in gravi difficoltà finanziarie o addirittura in stato di fallimento

 

12)Il grado di autonomia finanziaria dell'impresa

Il grado di autonomia finanziaria dell'impresa è data dal rapporto:

Capitale proprio

_____________________________________ x100

Totale finanziamenti


Tale rapporto rappresenta la percentuale di capitale proprio sul totale dei finanziamenti

 

 

13)Il costo del denaro

È la somma da pagare per ottenere la disponibilità di capitale in prestito in base al tasso di interesse applicato dal finanziatore. Più tale tasso è basso. Più le imprese sono spinte a ricorrere a finanziamenti esterni perché costano meno
14)La capacità di ottenere credito (ovvero le garanzie).

Sono proprio le garanzie offerte dal richiedente che determinano per il finanziatore (banche o fornitori) la maggiore o minore certezza di vedere restituito il prestito. Possono essere reali o finanziarie:

La garanzia reale sono il pegno e l'ipoteca; il pegno costituisce con la consegna al creditore di un bene mobile a garanzia di un prestito, il creditore ne mantiene possesso per tutta la durata del prestito. L'ipoteca attribuisce al creditore il diritto di espropriare i beni vincolati e di essere soddisfatto con preferenza sul prezzo ricavato

Garanzie personali sono l'avallo e la fideiussione; l'avallo è la garanzia firmata da un terzo che firmando una cambiale si assume l'obbligo di pagare nell'ipotesi di mancato pagamento da parte del debitore garantito. La fideiussione è la garanzia prestata da un soggetto che si impegna con tutto il suo patrimonio a pagare l'intero ammontare del debito garantito in caso di mancato pagamento del debitore principale


15)Definizione di fido bancario

Il fido bancario è l'importo massimo di credito che una banca concede, sotto qualsiasi forma, a un cliente che ne abbia fatto la richiesta

16)L'istruttoria di affidamento bancario

Consiste in un controllo delle doti morali del cliente, della sua consistenza patrimoniale e della sua capacità di produrre reddito, inoltre in caso di istruttoria vengono valutate tutte le garanzie reali e personali che il cliente può offrire, inoltre se il cliente è un'impresa l'istituto bancario prende informazioni presso le sedi operative dell'impresa stessa la CCIAA (camera di commercio industria artigianato e agricoltura)


17)Il fido per cassa

Consiste in un vero e proprio prestito erogato dalla banca che emette a disposizione dle cliente una certa somma di denaro per un certo tempo

18)Il fido per firma

Consiste in operazioni mediante le quali la banca garantisce , per conto dell'affidato. Il pagamento di un debito. La banca può apporre firma:

-per avallo su cambiali;

-per fideiussione in questo caso la banca garantisce mediante una lettera da lei firmata, dietro commissione e fino a un certo importo, il buon fine di un'operazione svolta dall'impresa affidata.

 

 

 

 

Le imprese per crescere e funzionare hanno bisogno di mezzi finanziari. Questi mezzi sono definiti fonti di finanziamento, le quali possono essere interne ed esterne.

finanziamenti interni costituiscono il capitale proprio  e sono:

·      1)   Conferimenti effettuati sia dall’imprenditore che dai soci nella fase di costituzione e durata dell’attività;

·     2    Riserve legali, accantonate poiché la legge lo impone e straordinarie, accantonate liberamente dall’impresa;

·   3) Autofinanziamento o  Reinvestimento degli utili non prelevati dall’imprenditore o non distribuite ai soci.

 

Il capitale proprio ha le seguenti caratteristiche:

  • È capitale di rischio, poiché l’impresa lo utilizza per coprire eventuali perdite e soprattutto in caso di fallimento è utilizzato per coprire gli eventuali debiti;

  • Non ha scadenza poiché rimane vincolato all’impresa per tutta la sua durata;

  • Non comporta l’obbligo della remunerazione poiché l’impresa non deve nulla ai soci come compenso per il loro investimento.

 

finanziamenti esterni (capitale di credito) sono capitali ottenuti in prestito da terzi. In base alla loro durata si distinguono in:

  • Finanziamenti a breve termine (non durano più di 1 anno);

  • Finanziamenti a medio termine (da 1 a 5 anni);

  • Finanziamenti a lungo termine (più di 5 anni).

 

Il capitale di credito ha le seguenti caratteristiche:

  • È vincolato per durata poiché il creditore stabilisce una scadenza entro il quale il debitore deve restituire il finanziamento;

  • Comporta l’obbligo di remunerazione del prestito: la remunerazione avviene attraverso il pagamento di un tasso di interesse concordato con il creditore;

  • Non è soggetto al rischio d’impresa se non in misura limitata; infatti, se l’impresa fallisce, i creditori hanno diritto ad essere rimborsati.

 

finanziamenti esterni, in relazione al loro scopo, portano ad avere:

  • Debiti di funzionamento i quali consistono in dilazioni di pagamento concesse dai fornitori;

  • Debiti di finanziamento consistono nei prestiti ricevuti e causano delle entrate nell’impresa (mutuo: finanziamento concesso in genere per acquisti fondiari).

 

 

Garanzie sui prestiti: cosa sono e a cosa servono

Le garanzie sono strumenti giuridici che permettono al soggetto erogatore di un prestito di ridurre al massimo il rischio di insolvenza.A chi e per quali tipi di prestito l’istituto prestatore richiede delle garanzie?Sicuramente esistono delle distinzioni soprattutto in base all’entità del prestito. Nel caso si trattasse di una piccola somma la banca (o l’istituto di credito in questione) potrebbe anche decidere di non richiedere alcuna garanzia mentre nel caso si trattasse di una grossa somma, aumentando il rischio di insolvenza, la banca si troverebbe obbligata a richiedere garanzie per non registrare perdite dovute alle insolvenze dei debitori.

Tuttavia, anche se la banca dovesse prestare una piccola somma, non potrebbe permettersi di erogarla alla cieca e, proprio per questo motivo, richiede dei documenti attestanti la condizione economica e l’affidabilità creditizia del cliente. Dunque la banca non concederà prestiti in assenza di garanzia a clienti che versano in una cattiva condizione economica o che risultano nel registro dei cattivi pagatori (quest’ultimi rischiano anche di non vedersi accordato il prestito).

La principale distinzione tra le tipologie di garanzie si ha tra garanzie personali e garanzie reali, mentre quei prestiti che non prevedono garanzia prendono il nome di prestiti chirografari.

 

Garanzie reali

Cosa sono, invece, le garanzie reali? Sono quelle garanzie che non fanno leva sul patrimonio di un’altra persona, ma che, bensì, sono legate ad un bene mobile o immobile.

Quali sono le principali garanzie reali? Sono il pegno e l’ipoteca.

  1. Pegno: Questo tipo di garanzia prevede che l’istituto di credito entri in possesso di un bene mobile del debitore fino al rimborso del prestito. Nel caso il cliente non rimborsi il capitale preso in prestito, l’istituto erogatore sarà autorizzato ad entrare in pieno possesso del bene datogli in pegno. Il tutto al fine di evitare insolvenze da parte dei debitori.

  2. Ipoteca: Questo tipo di garanzia riguarda, invece, i beni immobili. Prendiamo come esempio il contratto di mutuo attuato per l’acquisto di una casa. La banca porrà, a titolo di garanzia, un’ipoteca sull’immobile finanziato e, in caso di insolvenza del debito, procederà alla vendita coatta dell’immobile al fine di recuperare il capitale erogato in forma di prestito. Questo rappresenta un enorme deterrente per il richiedente del prestito che, nel caso dovesse risultare insolvente, si ritroverebbe senza casa.

Garanzie personali (esempio fideiussone e avvallo)

Cosa sono le garanzie personali? Sono quelle garanzie che fanno leva sulle risorse finanziarie di una terza persona, dunque una specie di avallante che si impegnerà a garantire il rimborso del prestito in caso il richiedente non paghi.

 

La forma più ricorrente di prestito personale è la fidejussione. In cosa consiste questa tipologia di garanzia? Consiste nel fatto che una terza persona faccia da garante per il richiedente del prestito dunque si impegni a rimborsare il capitale erogato dall’istituto di credito in caso di inadempimento del debitore. Nel caso il fideiussore fosse obbligato a pagare a causa dell’inadempimento del richiedente del prestito, egli acquisterà il diritto di rivalersi sul debitore per una somma pari all’importo pagato per suo conto.

 la fideiussione (o fidejussione) è un negozio giuridico con il quale un soggetto, chiamato fidejussore, garantisce un'obbligazione altrui (es. in luogo del debitore), obbligandosi personalmente nei confronti del creditore del rapporto obbligatorio.

 

  L'avallo è un tipo di garanzia a copertura di un'obbligazione contratta da altri. 

È espressa con una sottoscrizione (apposizione della firma in calce al documento) con cui si garantisce il pagamento di un assegno o di una cambiale. È una garanzia cartolare del pagamento che risulta dovuto in base al titolo di credito (assegno o cambiale): viene assunta dal garante con la firma apposta sul titolo e preceduta dalla formula “per avallo” o altra equivalente.

La natura cartolare di questa garanzia è evidente nel fatto che il garante è obbligato nello stesso modo di chi è tenuto al pagamento in forza del titolo.

Malgrado l'autonomia, comunque, la rilevanza della causa di garanzia dell'obbligazione dell'avallante porta ad una limitata accessorietà: l'avallante non è infatti l'obbligato principale e comunque può opporre al creditore cartolare la nullità dell'obbligazione garantita. La giurisprudenza ritiene anche che l'avallante possa opporre le cause di estinzione proprie dell'obbligazione garantita.

Differenza con la fideiussione

L'avallo è inoltre una garanzia personale tipica: la sua autonomia (ovvero, il suo essere valida malgrado un'eventuale invalidità dell'obbligazione garantita) la differenzia dalla fideiussione.

 

 

 

 

 

Che cosa è il fabbisogno finanziario di un'impresa?

Si definisce fabbisogno finanziario la quantità di mezzi finanziari neccessari per far fronte alle specifiche esigenze.

Distinguiamo tra:

-Fabbisogno finanziario al momento della costituzione dell'impresa.

-Fabbisogno finanziario durante la gestione.

 

Quando si verifica la stasi economica? Con quali conseguenze?

Si ha la stasi finanziaria quando:

Capitale disponibile > fabbisogno finanziario

In caso di sovrastima cioè quando il fabbisogno finanziario calcolato è più grande rispetto alla reale neccessità, l'impresa si trova a disporre di liquidità in eccesso.(cioè: Il capitale disponibile è maggiore del fabbisogno finanziario).

In pratica ho chiesto un prestito per una cifra maggiore di quella che in realtà mi serviva e quindi dovrò pagare interessi per soldi di cui non avevo bisogno.

Le conseguenze della stasi economica sono che l'imprenditore deve pagare un inutile interesse passivo per aver fatto un prestito maggiore di quello di cui aveva bisogno, ciò può anche spingere l'imprenditore ad effettuare investimenti azzardati o superflui.

 

Quando si verifica “la punta finanziaria”? Con quali conseguenze?

Si ha la punta finanziaria quando il

Capitale disponibile < fabbisogno finanziario

cioè quando il capitale disponibile è minore del fabbisogno finanziario si ha quello che si chiama “punta finanziaria”.In questo caso ho chiesto meno soldi di quelli che in realtà mi servivano e non riesco ad aprire e a gestire l'impresa.

 

Che cos'è L'autofinanziamento?

È quella parte di utile che non viene ne prelevata dall'imprenditore né distribuita ai soci ma lasciata nell'impresa come autofinanziamento.

L'autofinanziamento è rappresentato dai mezzi finanziari prodotti dalla gestione che l'impresa è in grado di trattenere per effettuare investimenti.

 

Come si classificano le fonti di finanziamento?

Ci sono due tipi di fonti: esterne e interne.

 

Le fonti interne sono rappresentare da capitale proprio (dell'imprenditore o dei soci) e dall'autofinanziamento (cioè l'utile non distribuito)

 

Le fonti esterne sono rappresentate da capitali di terzi (per esempio delle banche).

Il capitale di terzi e' composta da

1. debiti di funzionamento che comprendono i debiti con i fornitori per l'acquisto di merci e i debiti con le banche per prestiti con scadenza a breve termine.

2. debiti di finanziamento, debiti contratti con banche o altre finanziarie, per far fronte a investimenti con scadenza a medio-lungo termine.

 

Che cosa s'intende per “equilibro finanziario dell'impresa”?

S'intende la condizione di un impresa che è in grado di pagare i debiti in scadenza.

 

Qual'è la differenza tra garanzia reali e garanzie personali? 

 

Si definisce garanzia ogni strumento posto dalla legge per assicurare l'adempimento di un'obbligazione o il godimento di un diritto. Nella maggior parte dei casi il rapporto obbligatorio si conclude con l'adempimento spontaneo di colui che è obbligato. La legge ha però previsto alcuni strumenti giuridici che garantiscano al creditore l'adempimento del debitore.

 

Garanzia reale:

Esempio pegno, ipoteca è un diritto limitato su cosa altrui che ha lo scopo di vincolare un certo bene a garanzia di un certo credito.

Le garanzie reali (il pegno e l'ipoteca) sono così chiamate in quanto riguardano un singolo bene e una specifica obbligazione. Coloro che hanno un credito con una garanzia reale vengono pagati prima degli altri creditori con il ricavato della vendita del bene oggetto di pegno o di ipoteca.

 

Garanzia personale

 Il codice civile ha previsto altre forme di garanzie; sono queste le garanzie personali: la fideiussione e l'avallo

 

 

 

 

 

 

ANALISI DELLE FONTI DI FINANZIAMENTO

 

Analisi delle fonti di finanziamento

Le fonti possono essere interne ed esterne

 

Le fonti interne sono costitutite da:

1)capitale apportato dall'imprenditore o dai soci. Esempi:la forma più comune è il denaro, ma ci sono anche crediti, prestazioni d'opera o di servizi, beni mobili come titoli, merci, automezzi ..., beni immobili come fabbricati, terreni...

 

Chi conferisce solo servizi non apporta denaro o altri beni) si definisce socio d'opera offre il suo lavoro e partecipa agli utili)

 

2) utile non distribuito – autofinanziamento (quella parte di utile non prelevata dall'imprenditore o dai soci, che viene trattenuta e rinvestita nell'impresa).

Nelle società tali risorse appaiono nelle voci del patrimonio netto come RISERVE.

 

 

La legge prevede che le società di capitale siano obbligate ad accontanare due tipi di riserve:

la riserva legale (almeno la ventesima parte degli utili annuali (e' un po' come una riserva di sicurezza per poter affrontare anni difficili)

la riserva statutaria per far fronte a esigenze di nuovi finanziamenti.

 

 

 

Le fonti esterne sono costituite da:

tutti quei debiti che, con varie modalità, l'impresa o la società ha verso terzi.

Ad esempio:

i debiti verso i fornitori (il fornitore consegna la merce che l'imprenditore pagherà in seguito, ma intanto può già venderla)

i prestiti ottenuti dalle banche

i prestiti ottenuti dai risparmiatori attraverso l'emissione di titoli (i prestiti obbligazionari: sono titoli emessi per ottenere prestiti a lunga scadenza. La società si impegna a pagare periodicamente gli interessi e a rimborsare il capitale alla scadenza ai sottoscrittori del prestito che possono essere risparmiatori, fondi di investimento banche)

i prestiti agevolati Si tratta di finanziamenti pubblici solitamente a fondo preduto o a tasso di interesse agevolato erogati dallo Stato e dall'Unione Europea che hanno loscopo di finanziare e sostenere le imprese di un determinato settore (esempio l'imprenditoria giovanile, femminile, il settore turistico, alcune tipologie di coltivazioni...

forme particolari di finanziamento ottenute con contratti di leasing e factoring.

 

 

Prestiti bancari

Ora vediamo in dettaglio i prestiti bancari: le banche offrono varie tipologie di prestiti:

 

Le banche prima di concedere prestiti svolgono accertamenti per valutare il loro rischio. Valutano la solvibilità del cliente, la consistenza patrimoniale, le garanzie reali o personali che il cliente può offrire), Se il cliente non soddisfa certi criteri le banche non prestano soldi.

I debiti verso le banche possono essere a breve o amedia-lunga scadenza

 

i prestiti a breve scadenza (entro i 12 mesi):

- apertura di credito in conto corrente (cioè la banca si obbliga a tenere a disposizione una certa somma per un dato periodo oppure a tempo indeterminato, se l'imprendotore la usa dovrà pagare gli interessi)

- operazioni di smobilizzo di crediti commerciali (anticipo su fatture, sconto di cambiali, accredito di Ri.ba – ricevuta bancaria- salvo buon fine cioè l' impresa ha dei crediti, deve ancora ricevere i pagamenti, la banca anticipa i soldi e chiede una commissione, salvo buon fine (cioè se poi va tutto bene e il creditore paga) In questo modo l'imprenditore non deve aspettare di incassare dai creditori)

 

a medio-lunga scadenza

mutui ipotecari

i prestiti bancari a medio termine

fido per cassa

 

 

 

La sovvenzione cambiaria

Detta anche “sconto di pagherò diretti” è un prestito di denaro effettuato mediante lo sconto di un pagherò emesso direttamente da colui che richiede il prestito, a favore della banca.

Non si tratta però di un operazione di smobilizzo di crediti, ma di un operazione di prestito, in quanto l’affidato non cede alcun credito alla banca, bensì si impegna a restituire il prestito onorando la cambiale di scadenza.

 

Anticipazione titoli o merci

A se si tratta di titoli (bot, cct) tale percentuale è bassa (10-15%), mentre nel caso di titoli privati, tale obbligazione può arrivare anche al 40%, dato il maggior rischio di svalutazione della garanzia offerta

B il pegno può essere anche rappresentato da merci che, in attesa di essere vendute, possono essere utilizzate per garantire un finanziamento presso la banca. Es. alcuni prodotti alimentari di pregio, che stanno tanto tempo in magazzini per l’invecchiamento

 

I mutui ipotecari

Quando un soggetto, impresa o privato, deve acquistare un immobile, una delle forme di finanziamento più utilizzate è il mutuo ipotecario. Con tale contratto la banca si obbliga a erogare al richiedente una somma di denaro, finalizzata dall’acquisto di un immobile, per un importo che può raggiungere anche il 70-80% del valore stimato del bene oggetto dell’acquisto e una durata che varia da 10 a 30 anni.

La concessione del mutuo è condizionata dall’iscrizione nei pubblici registri immobiliari di un ipoteca a favore della banca a garanzia del prestito. La restituzione del prestito avviene mediante un piano di ammortamento che prevede il conteggio di rate periodiche che comprendono la restituzione del capitale più il pagamento degli interessi. In caso di mancato pagamento, la banca ha il diritto di rivalersi sul bene ipotecato, mettendolo in vendita mediante asta pubblica e con il ricavato può recuperare il credito.

 

 

I prestiti bancari a medio termine

Sono prestiti concessi ai clienti per finanziare l’acquisto di immobilizzazioni strumentali di media durata, generalmente garantiti da firme di fideiussione. Tali impianti vengono restituiti secondo piani di rimborso a medio-lungo termine, che prevedono il pagamento di rate periodiche comprensive di una quota capitale e di una quota interessi.

 

Il prestito obbligazionario

Come abbiamo gia avuto modo di spiegare la società per azioni costituisce il proprio capitale sociale emettendo le azioni, che sono titoli rappresentativi di finanziamento. In base all’art.2410 la S.P.A. ha la possibilità di finanziarsi ricorrendo a prestiti obbligazionari, cioè emettendo le sue obbligazioni che sono i titoli rappresentativi di finanziamento di credito.

 

IL LEASING

 

Una forma di finanziamento sempre più diffusa anche tra le piccole e medie imprese è il leasing.

---> Il contratto di leasing prevede che un soggetto (concedente) ceda a un altro soggetto (utilizzatore), che è normalmente un imprenditore o un professionista, il godimento di un bene strumentale, mobile o immobile (fabbricati, impianti, macchinari, automezzi ecc.) per un certo numero di anni, dietro pagamendo di canoni periodici.

 

Alla scadenza del termine, l'utilizzatore può restituire il bene o acquistarlo, pagando un prezzo di riscatto inizialmente pattuito che normalmente è di importo minimo.

Questo contratto consente alle imprese di avere l'immediata disponibilità di beni strumentali di elevato costo o soggetti a rapida obsolescenza, come ad esempio gli impianti informatici.

 

Esistono varie forme di leasing:

- leasing finanziario;

- leasing operativo;

- sale & leaseback

 

Il leasing finanziario o locazione finanziaria

Il leasing finanziario o locazione finanziaria è un vero e proprio contratto di finanziamento, che consente all'impresa, in cambio del pagamento di canoni periodici di:

- avere la disponibilità di un bene strumentale da utilizzare nel processo produttivo, senza dover fare fronte all'elevato esborso di denaro necessario al suo acquisto;

- esercitare al termine del contratto un'opzione di riscatto per acquistare il bene stesso a un importo prestabilito.

 

Nell'operazione sono coinvolti tre soggetti:

1) L'utilizzatore: è colui che sceglie e utilizza il bene, paga i canoni e può riscattare il bene al termine del contratto;

2) Il concedente: è la società di leasing che acquista materialmente il bene scelto dall'utilizzatore, conservandone la proprietà fino al momento del suo eventuale riscatto; cede tale bene in leasing incassando periodicamente canoni che vengono calcolati applicando interessi aggiuntivi;

3) Il fornitore: è l'impresa che vende il bene alla società di leasing.

 

I vantaggi derivanti dal contratto di leasing per l'impresa utilizzatrice possono essere esaminati si rispetto alle forme di finanziamento “tradizionali”, cioè i prestiti bancari, sia rispetto all'acquisto diretto del bene.

 

Nella prima ipotesi il leasing:

1) consente rapidi tempi di istruttoria senza richieste di garanzie reali, poiché il bene resta di proprietà della società di leasing;

2) consente la possibilità di finanziare il costo del bene per intero, IVA compresa (ad esempio, il mutuo ipotecario, concesso per l'acquisto di un immobile, può arrivare a finanziare non più dell'80% del prezzo);

3) non peggiora il grado di indebitamento delle imprese, in quanto l'impegno contrattuale non appare nel passivo, quindi l'impresa può ricorrere per altri eventuali investimenti al fido bancario;

4) data la flessibilità delle condizioni (durata del contratto,importo e periodicità dei canoni, prestazioni di servizio aggiuntive, valore di riscatto del bene), tale contratto si adatta alle molteplici esigenze delle imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, che hanno maggiori difficoltà ad accedere al credito bancario.

 

Il leasing, se confrontato con l'acquisto diretto del bene:

1) accresce la competitività aziendale permettendo l'ammodernamento degli impianti senza l'immobilizzo di capitoli propri;

2) può presentare vantaggi fiscali poiché la durata del contratto normalmente è inferiore al periodo previsto dalle tabelle ministeriali per la deducibilità delle quote d'ammortamento. Per cui l'impresa, di fatto, deducendo, come costo, dal reddito imponibile l'intero importo del canoni, attua un ammortamento accelerato con un risparmio fiscale ogni anno, Per poter dedurre fiscalmente i canoni, è necessario che la durata del contratto di leasing rientri in alcuni limiti stabiliti per legge.

 

Il leasing operativo

Il leasing operativo è un contratto stipulato tra due soggetti:

- un'impresa produttrice di beni quali attrezzature, macchinari, computer, ecc.;

- un'impresa utilizzatrice del bene.

 

In base a tale contratto l'impresa produttrice concede in uso dei suddetti beni per un determinato periodo di tempo a un'impresa utilizzatrice, in cambio del pagamento di canoni periodici; generalmente, oltre all'utilizzo del bene, l'impresa produttrice concede servizi necessari di manutenzione e assistenza.

Tale contratto può non prevedere l'operazione di riscatto alla scadenza; in tal caso si tratta di un'operazione commerciale molto simile al noleggio. Alla scadenza il contratto può essere rinnovato, prevedendo spesso una sostituzione del bene con uno più moderno ed efficiente.

E' un operazione che si addice prevalentemente a beni soggetti a rapida obsolescenza.

 

 

 

IL FACTORING

Il factoring, disciplinato dalla legge n.52 del 21 Febbraio 1991, consiste in un'operazione di cessione di crediti commerciali.

 

Con il contratto di factoring un'impresa cede al totalità o una parte dei propri crediti commerciali a una società di factoring (factor), inserita di solito all'interno di un gruppo bancario. Vi sono due tipologie di contratto:

A. -factoring con accredito a scadenza: si tratta di un semplice servizio di gestione dei crediti, in quanto il factor si limita a gestire il portafoglio commerciale (cioè l'insieme dei crediti derivanti dalle vendite) dell'impresa, provvedendo alla riscossione dei crediti e all'accrescimento nel conto del cliente delle relative somme, nel netto di una commissione che varia tra lo 0,50% e il 3%;

B. -factoring con accredito anticipato: è una vera e propria operazione di finanziamento, in quanto il factor anticipa al proprio cliente una quota dei crediti ceduti, di solito l'80%, mentre il rimanente 20% viene accreditato nel conto del cliente al momento della scadenza, al netto delle commissioni e dello sconto dovuto per il periodo di anticipazione della somma.

 

Rispetto all'operazione di anticipo du fatture il contratti di factoring prevede un rapporto duraturo tra il factor e l'impresa per la gestione del suo portafoglio commerciale, del quale factor cura l'intera gestione.

La cessione del credito può avvenire con formula: pro solvendo, quando il factor non si accolla eventuali rischi di insolvenza del debito; pro soluto, quando il factor, accollandosi i rischi di insolvenza, applica commissioni più 

 

 

DOMANDE

1) che cosa sono le fonti interne di finanziamento?
2)che cosa è il capitale apportato dall'imprenditore o dai soci
3)che cosa è l'autofinanziamento?
4)che cosa sono le fonti esterne di finanziamento?
5)descrivere il credito mercantile
6)elencare i prestiti bancari
7)descrivere l'apertura di credito bancario in c/c
8)che cosa sono le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali?
9)descrivere l'anticipazione bancaria garantita da titoli o merci
10)Che cos'è il mutuo ipotecario?
11)descrivere i prestiti bancari a medio lungo termine
12) descrivere i prestiti obbligazionari
13) che cosa sono i finanziamenti pubblici?
14) che cos'è il leasing?
15) descrivere il leasing finanziario
16) descrivere il leasing operativo
17) che cos'è il factoring
18) descrivere i tipi di factoring  

 

 

DOMANDE E RISPOSTE

 

 

1) che cosa sono le fonti interne di finanziamento?

Le fonti interne sono costitutite da:

capitale apportato dall'imprenditore e dai soci e l'utile non distibuito

 

2)che cosa è il capitale apportato dall'imprenditore o dai soci

2)Capitale apportato dall'imprenditore o dai soci. Esempi:la forma più comune è il denaro, ma ci sono anche crediti, prestazioni d'opera o di servizi, beni mobili come titoli, merci, automezzi ..., beni immobili come fabbricati, terreni...

Chi conferisce solo servizi non apporta denaro o altri beni) si definiscesocio d'opera offre il suo lavoro e partecipa agli utili)

 

3)che cosa è l'autofinanziamento?

3)Utile non distribuito – autofinanziamento

(quella parte di utile non prelevata dall'imprenditore o dai soci, che viene trattenuta e rinvestita nell'impresa).

Nelle società tali risorse appaiono nelle voci del patrimonio netto come RISERVE.

 

4)che cosa sono le fonti esterne di finanziamento?

4)Le fonti esterne sono costituite da:

tutti quei debiti che, con varie modalità, l'impresa o la società ha verso terzi.

Ad esempio:

i debiti verso i fornitori:(il fornitore consegna la merce che l'imprenditore pagherà in seguito, ma intanto può già venderla)

i prestiti ottenuti dalle banche.

i prestiti ottenuti dai risparmiatori attraverso l'emissione di titoli:(i prestiti obbligazionari: sono titoli emessi per ottenere prestiti a lunga scadenza. La società si impegna a pagare periodicamente gli interessi e a rimborsare il capitale alla scadenza ai sottoscrittori del prestito che possono essere risparmiatori, fondi di investimento banche).

I prestiti agevolati,si tratta di finanziamenti pubblici solitamente a fondo preduto o a tasso di interesse agevolato erogati dallo Stato e dall'Unione Europea che hanno loscopo di finanziare e sostenere le imprese di un determinato settore (esempio l'imprenditoria giovanile, femminile, il settore turistico, alcune tipologie di coltivazioni...

 

5)descrivere il credito mercantile

Per credito mercantile si intende il credito che l’impresa ottiene da parte dei propri fornitori. Questi ultimi, concedendo all’atto dell’acquisto di materie prime e merci, una dilazione di pagamento, finanziano parte degli investimenti aziendali.

 

6)elencare i prestiti bancari

i prestiti a breve scadenza (entro i 12 mesi):

- apertura di credito in conto corrente (cioè la banca si obbliga a tenere a disposizione una certa somma per un dato periodo oppure a tempo indeterminato, se l'imprendotore la usa dovrà pagare gli interessi)

- operazioni di smobilizzo di crediti commerciali (anticipo su fatture, sconto di cambiali, accredito di Ri.ba – ricevuta bancaria- salvo buon fine cioè l' impresa ha dei crediti, deve ancora ricevere i pagamenti, la banca anticipa i soldi e chiede una commissione, salvo buon fine (cioè se poi va tutto bene e il creditore paga) In questo modo l'imprenditore non deve aspettare di incassare dai creditori)

 

a medio-lunga scadenza

mutui ipotecari

i prestiti bancari a medio termine

fido per cassa

 

7)descrivere l'apertura di credito bancario in c/c

Ora vediamo in dettaglio i prestiti bancari: le banche offrono varie tipologie di prestiti:

Le banche prima di concedere prestiti svolgono accertamenti per valutare il loro rischio. Valutano la solvibilità del cliente, la consistenza patrimoniale, le garanzie reali o personali che il cliente può offrire), Se il cliente non soddisfa certi criteri le banche non prestano soldi.

I debiti verso le banche possono essere a breve o amedia-lunga scadenza

 

8)che cosa sono le operazioni di smobilizzo dei crediti commerciali?

8)operazioni di smobilizzo di crediti commerciali (anticipo su fatture, sconto di cambiali, accredito di Ri.ba – ricevuta bancaria- salvo buon fine cioè l' impresa ha dei crediti, deve ancora ricevere i pagamenti, la banca anticipa i soldi e chiede una commissione, salvo buon fine (cioè se poi va tutto bene e il creditore paga) In questo modo l'imprenditore non deve aspettare di incassare dai creditori)

 

9)descrivere l'anticipazione bancaria garantita da titoli o merci

Anticipazione titoli o merci

A se si tratta di titoli (bot, cct) tale percentuale è bassa (10-15%), mentre nel caso di titoli privati, tale obbligazione può arrivare anche al 40%, dato il maggior rischio di svalutazione della garanzia offerta

B il pegno può essere anche rappresentato da merci che, in attesa di essere vendute, possono essere utilizzate per garantire un finanziamento presso la banca. Es. alcuni prodotti alimentari di pregio, che stanno tanto tempo in magazzini per l’invecchiamento

 

10)Che cos'è il mutuo ipotecario?

I mutui ipotecari:

Quando un soggetto, impresa o privato, deve acquistare un immobile, una delle forme di finanziamento più utilizzate è il mutuo ipotecario. Con tale contratto la banca si obbliga a erogare al richiedente una somma di denaro, finalizzata dall’acquisto di un immobile, per un importo che può raggiungere anche il 70-80% del valore stimato del bene oggetto dell’acquisto e una durata che varia da 10 a 30 anni.

La concessione del mutuo è condizionata dall’iscrizione nei pubblici registri immobiliari di un ipoteca a favore della banca a garanzia del prestito. La restituzione del prestito avviene mediante un piano di ammortamento che prevede il conteggio di rate periodiche che comprendono la restituzione del capitale più il pagamento degli interessi. In caso di mancato pagamento, la banca ha il diritto di rivalersi sul bene ipotecato, mettendolo in vendita mediante asta pubblica e con il ricavato può recuperare il credito.

 

11)descrivere i prestiti bancari a medio lungo termine

I prestiti bancari a medio termine
Sono prestiti concessi ai clienti per finanziare l’acquisto di immobilizzazioni strumentali di media durata, generalmente garantiti da firme di fideiussione. Tali impianti vengono restituiti secondo piani di rimborso a medio-lungo termine, che prevedono il pagamento di rate periodiche comprensive di una quota capitale e di una quota interessi.

 

12) descrivere i prestiti obbligazionari

Come abbiamo gia avuto modo di spiegare la società per azioni costituisce il proprio capitale sociale emettendo le azioni, che sono titoli rappresentativi di finanziamento. In base all’art.2410 la S.P.A. ha la possibilità di finanziarsi ricorrendo a prestiti obbligazionari, cioè emettendo le sue obbligazioni che sono i titoli rappresentativi di finanziamento di credito.

13) che cosa sono i finanziamenti pubblici?

Si tratta di un prestito a fondo perso o a interesse agevolato erogato dallo stato e dall'unione europea che hanno come scopo finanziare le imprese di vari settori come l'impreditoria giovanile ecc

 

14) che cos'è il leasing?

Una forma di finanziamento sempre più diffusa anche tra le piccole e medie imprese è il leasing.

Il contratto di leasing prevede che un soggetto (concedente) ceda a un altro soggetto (utilizzatore), che è normalmente un imprenditore o un professionista, il godimento di un bene strumentale, mobile o immobile (fabbricati, impianti, macchinari, automezzi ecc.) per un certo numero di anni, dietro pagamendo di canoni periodici.

 

Alla scadenza del termine, l'utilizzatore può restituire il bene o acquistarlo, pagando un prezzo di riscatto inizialmente pattuito che normalmente è di importo minimo.

Questo contratto consente alle imprese di avere l'immediata disponibilità di beni strumentali di elevato costo o soggetti a rapida obsolescenza, come ad esempio gli impianti informatici.

 

15) descrivere il leasing finanziario

Il leasing finanziario è un contratto di finanziamento che consente all'impresa in cambio di pagamenti periodici di:

avere la disponibilità di un bene strumentale nel processo produttivo senza esborsare l'elevalo costo necessario al suo acquisto

Nell'operazione sono coinvolti tre soggetti:

1) L'utilizzatore: è colui che sceglie e utilizza il bene, paga i canoni e può riscattare il bene al termine del contratto;

2) Il concedente: è la società di leasing che acquista materialmente il bene scelto dall'utilizzatore, conservandone la proprietà fino al momento del suo eventuale riscatto; cede tale bene in leasing incassando periodicamente canoni che vengono calcolati applicando interessi aggiuntivi;

3) Il fornitore: è l'impresa che vende il bene alla società di leasing.

Nella prima ipotesi il leasing:

1) consente rapidi tempi di istruttoria senza richieste di garanzie reali, poiché il bene resta di proprietà della società di leasing;

2) consente la possibilità di finanziare il costo del bene per intero, IVA compresa (ad esempio, il mutuo ipotecario, concesso per l'acquisto di un immobile, può arrivare a finanziare non più dell'80% del prezzo);

3) non peggiora il grado di indebitamento delle imprese, in quanto l'impegno contrattuale non appare nel passivo, quindi l'impresa può ricorrere per altri eventuali investimenti al fido bancario;

4) data la flessibilità delle condizioni (durata del contratto,importo e periodicità dei canoni, prestazioni di servizio aggiuntive, valore di riscatto del bene), tale contratto si adatta alle molteplici esigenze delle imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, che hanno maggiori difficoltà ad accedere al credito bancario.

Il leasing, se confrontato con l'acquisto diretto del bene:

1) accresce la competitività aziendale permettendo l'ammodernamento degli impianti senza l'immobilizzo di capitoli propri;

2) può presentare vantaggi fiscali poiché la durata del contratto normalmente è inferiore al periodo previsto dalle tabelle ministeriali per la deducibilità delle quote d'ammortamento. Per cui l'impresa, di fatto, deducendo, come costo, dal reddito imponibile l'intero importo del canoni, attua un ammortamento accelerato con un risparmio fiscale ogni anno, Per poter dedurre fiscalmente i canoni, è necessario che la durata del contratto di leasing rientri in alcuni limiti stabiliti per legge.

 

16) descrivere il leasing operativo

Il leasing operativo è un contratto stipulato tra due soggetti:

- un'impresa produttrice di beni quali attrezzature, macchinari, computer, ecc.;

- un'impresa utilizzatrice del bene.

In base a tale contratto l'impresa produttrice concede in uso dei suddetti beni per un determinato periodo di tempo a un'impresa utilizzatrice, in cambio del pagamento di canoni periodici; generalmente, oltre all'utilizzo del bene, l'impresa produttrice concede servizi necessari di manutenzione e assistenza.

Tale contratto può non prevedere l'operazione di riscatto alla scadenza; in tal caso si tratta di un'operazione commerciale molto simile al noleggio. Alla scadenza il contratto può essere rinnovato, prevedendo spesso una sostituzione del bene con uno più moderno ed efficiente.

17) che cos'è il factoring

Il factoring, disciplinato dalla legge n.52 del 21 Febbraio 1991, consiste in un'operazione di cessione di crediti commerciali.Con il contratto di factoring un'impresa cede al totalità o una parte dei propri crediti commerciali a una società di factoring (factor), inserita di solito all'interno di un gruppo bancario.



18) descrivere i tipi di factoring Vi sono due tipologie di contratto:

A. -factoring con accredito a scadenza: si tratta di un semplice servizio di gestione dei crediti, in quanto il factor si limita a gestire il portafoglio commerciale (cioè l'insieme dei crediti derivanti dalle vendite) dell'impresa, provvedendo alla riscossione dei crediti e all'accrescimento nel conto del cliente delle relative somme, nel netto di una commissione che varia tra lo 0,50% e il 3%;

B. -factoring con accredito anticipato: è una vera e propria operazione di finanziamento, in quanto il factor anticipa al proprio cliente una quota dei crediti ceduti, di solito l'80%, mentre il rimanente 20% viene accreditato nel conto del cliente al momento della scadenza, al netto delle commissioni e dello sconto dovuto per il periodo di anticipazione della somma.Rispetto all'operazione di anticipo du fatture il contratti di factoring prevede un rapporto duraturo tra il factor e l'impresa per la gestione del suo portafoglio commerciale, del quale factor cura l'intera gestione.La cessione del credito può avvenire con formula: pro solvendo, quando il factor non si accolla eventuali rischi di insolvenza del debito; pro soluto, quando il factor, accollandosi i rischi di insolvenza, applica commissioni più 

 

 

 

 

 

 

 


verifica obiettivi essenziali

1 Azioni e obbligazioni. Cosa sono e che differenza c’è?

Le azioni sono partecipazioni al capitale di rischio di una impresa.

le obbligazioni sono prestiti.

Azioni

L’azione rappresenta un titolo di partecipazione all’impresa: acquistando un’azione si acquista un pezzetto dell’azienda. Infatti le azioni danno diritti (ed obblighi) di varia natura: ad esempio di voto nelle assemblee, di controllo della gestione, di opzione su nuove azioni od obbligazioni convertibili, di partecipazione al dividendo. Le azioni non garantiscono la restituzione del capitale investito, poiché acquistandole si investe nel così detto capitale di rischio, senza garanzie, appunto. Se l’azienda prospererà, le azioni cresceranno di valore, se invece avrà dei problemi il capitale potrebbe ridursi, anche a zero. Con le azioni si guadagna se l'impresa va bene (ossia se stacca un dividendo e/o il suo valore cresce), ma se l’impresa va male o fallisce si perde il capitale.

Obbligazioni

Le obbligazioni invece garantiscono il rimborso del prestito più un interesse.  Se l'impresa fallisce, gli obbligazionisti hanno diritto al rimborso in base a quanto rimane all'azienda ( gli azionisti no).

Da ricordare che tra gli obbligazionisti, vengono rimborsati prima quelli che possiedono obbligazioni ordinarie e poi, se possibile, chi possiede le obbligazioni subordinate.

Le obbligazioni danno diritto a percepire periodicamente(ogni 6 mesi o ogni anno)un interesse e danno diritto alla restituzione del capitale prestato ad una certa scadenza.

 

2 Cosa si intende per capitale fisso e capitale circolante?

I beni che fanno parte del capitale dell’impresa, possono appartenere al Capitale fisso o al Capitale circolante.

Il capitale fisso di un’azienda è costituito da tutti i fattori produttivi a lungo ciclo di utilizzo cioè tutti i beni che partecipano più volte al processo produttivo, cedendo la loro utilità all’impresa in un lasso di tempo piuttosto lungo.

Rientrano tra questi beni: i terreni, i fabbricati e i capannoni, gli impianti e i macchinari,

le attrezzature, i veicoli aziendali, il mobilio…

Il capitale circolante è costituito da tutti i fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo cioè tutti quei beni  che partecipano al processo produttivo una sola volta esaurendo così la loro utilità in un breve periodo di tempo.

Rientrano tra questi beni: le merci, le materie prime, sussidiarie e di consumo, i prodotti finiti, ecc...

Nel capitale circolante si comprendono, oltre ai fattori produttivi a breve ciclo di utilizzo anche i crediti concessi a terzi e le somme tenute in forma liquida presso l'impresa o le banche.

 

3 Come si classificano le fonti di finanziamento?

Ci sono due tipi di fonti: esterne e interne.

Le fonti interne sono rappresentare da

1) capitale proprio (dell'imprenditore o dei soci. Esempi:la forma più comune è il denaro, ma ci sono anche crediti, prestazioni d'opera o di servizi, beni mobili come titoli, merci, automezzi, beni immobili come fabbricati, terreni...

Chi conferisce solo servizi non apporta denaro o altri beni) si definisce socio d'opera offre il suo lavoro e partecipa agli utili)

2) autofinanziamento o utile non distribuito (quella parte di utile non prelevata dall'imprenditore o dai soci, che viene trattenuta e rinvestita nell'impresa).

Nelle società tali risorse appaiono nelle voci del patrimonio netto come RISERVE.

La legge prevede che le società di capitale siano obbligate ad accontonare due tipi di riserve:

la riserva legale (almeno la ventesima parte degli utili annuali (è un po' come una riserva di sicurezza per poter affrontare anni difficili)

la riserva statutaria per far fronte a esigenze di nuovi finanziamenti.

 

Le fonti esterne sono rappresentate da capitali di terzi (per esempio delle banche).

Il capitale di terzi è composta da

1. debiti di funzionamento che comprendono i debiti con i fornitori per l'acquisto di merci e i debiti con le banche per prestiti con scadenza a breve termine.

2. debiti di finanziamento, debiti contratti con banche o altre finanziarie, per far fronte a investimenti con scadenza a medio-lungo termine.

 

Le fonti di finanziamento esterne sono quindi costituite da tutti quei debiti che, con varie modalità, l'impresa o la società ha verso terzi.

Ad esempio:

i debiti verso i fornitori (il fornitore consegna la merce che l'imprenditore pagherà in seguito, ma intanto può già venderla)

i prestiti ottenuti dalle banche

i prestiti ottenuti dai risparmiatori attraverso l'emissione di titoli (i prestiti obbligazionari: sono titoli emessi per ottenere prestiti a lunga scadenza. La società si impegna a pagare periodicamente gli interessi e a rimborsare il capitale alla scadenza ai sottoscrittori del prestito che possono essere risparmiatori, fondi di investimento banche)

i prestiti agevolati Si tratta di finanziamenti pubblici solitamente a fondo perduto o a tasso di interesse agevolato erogati dallo Stato e dall'Unione Europea che hanno lo scopo di finanziare e sostenere le imprese di un determinato settore (esempio l'imprenditoria giovanile, femminile, il settore turistico, alcune tipologie di coltivazioni...

forme particolari di finanziamento ottenute con contratti di leasing e factoring.

 

4 Che cosa s'intende per “equilibro finanziario dell'impresa”?

S'intende la condizione di un impresa che è in grado di pagare i debiti in scadenza.

 

5 Come si calcola l’autonomia finanziaria di un’azienda?

Il grado di autonomia finanziaria dell'impresa è data dal rapporto:

 

Capitale proprio

__________________ x100

 

Totale finanziamenti

 

Tale rapporto rappresenta la percentuale di capitale proprio sul totale dei finanziamenti

 

6 Quali sono le principali forme di garanzie sui prestiti?

Le garanzie possono essere reali (pegno e ipoteca) e personali (fideiussone e avvallo)

 

Le garanzie reali sono il pegno per i beni mobili ad esempio oggetti preziosi, merci e l’ ipoteca per i beni immobili ad esempio le case

 

Le garanzie personali sono la fideiussione e l’avvallo. Sono quelle garanzie che fanno leva sulle risorse finanziarie di una terza persona, dunque una specie di avallante che si impegnerà a garantire il rimborso del prestito in caso il richiedente non paghi.

 

7 Quali sono i metodi per calcolare il valore delle rimanenze di magazzino? Svolgi gli esercizi

 

FIFO LIFO e Media ponderata