Ermetismo

L’Ermetismo è una delle esperienze poetiche più importanti del primo Novecento ed ha apportato modifiche e innovazioni sostanziali sia sul piano del linguaggio e dello stile che su quello dei contenuti.

Il termine “ermetismo” è stato usato per la prima volta, in senso dispregiativo, dal critico Francesco Flora, in uno scritto del 1936 intitolato “La poesia ermetica”, tale termine deriva daErmete (o Mercurio), dio delle scienze occulte e misteriose, e ha definito la nuova poesia del ‘900 appunto come “ermetica”, ovvero come chiusa, oscura, misteriosa e di difficile interpretazione e codificazione, quasi per iniziati. L’effettiva difficoltà espressiva coincide con la volontà di scavo interiore: non si parla di ciò che è semplice e quotidiano (Crepuscolari) ma di ciò che è profondo e essenziale, da qui la scelta di attingere a un linguaggio allusivo e evocativo (simboli e analogie).

Temi poesia ermetica:

  • Il senso della solitudine disperata dell'uomo moderno. Il Poeta non è più un “Vate” ma un testimone del dolore del mondo, pone l’attenzione sul sentimento tragico dell’esistere umano - “il male di vivere” di Eugenio Montale.

  • perdita della fede negli antichi valori, nei miti della civiltà romantica e positivistica; non ci sono più certezze a cui ancorarsi saldamente. L'uomo vive in un mondo incomprensibile, sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature, pertanto ha una visione sfiduciata della vita, priva di illusioni.

  • Gli ermetici rifiutano la parola come atto di comunicazione per lasciarle solo il suo carattere evocativo: la loro poesia è una poesia di stati d'animo, di ripiegamento interiore espresso in un tono raccolto e sommesso, con un linguaggio raffinato ed evocativo che sfuma ogni riferimento diretto all'esperienza.

Stile dell’ermetismo:

  • Superamento delle forme tradizionali: uso del verso libero

  • Ricerca della parola nuda, cioè rifiuto di un’estetica esteriore in favore dell’intensità ed essenzialità espressiva, che acquista significato da ciò che evoca grazie al ricorso di sinestesie ( accostamento di più parole appartenenti a diverse aree sensitive -l’urlo nero-) e analogie (analogia= una metafora in cui è stato soppresso il primo termine di paragone -accarezzo i tuoi capelli neri come la notte= accarezzo la tua notte.).

  • Rinuncia a un linguaggio comune per crearsi una lingua speciale, fatta di allusioni che solo pochi riescono a intendere.

  • Predilezione delle forme brevi, dove la frase si scarnifica e i particolari vengono eliminati portando a una oscurità espressiva –poetica della parola.

  • Il carattere criptico è volto a illustrare situazioni e stati d'animo tratteggiando situazioni in modo sfuocato, evitando chiari riferimenti alla difficile realtà in cui si vive e agli accadimenti storici.

  • Assenza della punteggiatura, come se le parole s'imprimessero sul foglio restando libere, prive della costrizione di punti e virgole. Come i pensieri, le poesie hanno contorni indefiniti, sono immateriali, anche quando penetrano nell'animo dei lettori con una forza immensa.

La poesia ermetica si è diffusa in Italia in circa tre fasi:

- Anni 1911/22: in un primo momento si sono diffuse le prime tendenze della poesia ermetica (testo breve e rottura con la tradizione) e la tendenza di questi poeti a una certa essenzialità è stata chiamata Frammentismo. Ne facevano parte intellettuali che collaboravano al giornale “La Voce” e poeti come Umberto Saba, Dino Campana o Camillo Sbarbaro;
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Anni 1923/33: in un secondo momento sono emerse le grandi personalità liriche della poesia del primo Novecento, tra cui Ungaretti e Montale, punti di riferimento per tutta la generazione successiva di poeti con il loro uso di simboli, analogie e con la loro poesia “pura”;
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Anni 1933/44: in un terzo momento anche la poetica dell’Ermetismo è stata codificata in canoni e schemi prestabiliti e da applicare ed è nata una vera e propria scuola di poeti ermetici, tra i quali Penna e Luzi.

 

Temi che accomunano Svevo a Pirandello e Ermetici:

  • l’incomunicabilità, l’alienazione, frustrazione, l’essere cioè delusi nelle proprie aspettative e nei propri sogni.


( Temi)- L’Ermetismo offre una poesia “blindata" in pochi e oscuri messaggi: essa diventa la voce di un individuo solitario ed assoluto, chiuso in se stesso anziché aperto alle novità del suo tempo, come le guerre o il regime fascista. Questi eventi non vengono analizzati in chiave critica (non vengono, cioè, né esaltati né criticati dagli ermetici), ma solo descritti in base alla reazione del poeta ad essi (reazione di sgomento, di paura, di solitudine, di estraneità o indifferenza). Non esiste, cioè, altra realtà al di fuori di quella del loro animo.Il poeta ermetico non vive la realtà come qualcosa da raccontare oggettivamente nella sua opera, ma anzi come qualcosa entro cui proiettare la sua interiorità.

La poesia ermetica sorvola sugli avvenimenti della cronaca quotidiana, ma non ignora i problemi più vasti e universali, come quelli riguardanti il destino e l’esistenza dell’uomo: forse questo chiudersi in se stessi costituiva per gli ermetici di quegli anni l’unica difesa contro il regime e la sua politica rumorosa e dispotica.

La poesia ermetica è piuttosto lo scavo interiore di un uomo che si guarda dentro mentre vagabonda solitario nella civiltà moderna, nella quale si sente spaesato e disorientato. Egli avverte la propria vita e, in generale, la vita umana, come dolore e come male.

Cerca disperatamente un rapporto di armonia e di solidarietà col mondo esterno, ma poi lo scopre arido e vuoto. Va alla ricerca di una certezza che illumini finalmente la propria esistenza ma alla fine la trova soltanto nella propria poesia, che diventa così un urlo di disperazione.

(Autobiografismo)-La poesia ermetica è quasi sempre una poesia autobiografica, incentrata su qualche aspetto dell’esistenza del poeta stesso, sui suoi sentimenti, sulle sue sensazioni ed emozioni, sulle sue esperienze di vita, sui suoi dolori. Tale autobiografismo suggerisce quanto stretto sia per la poesia ermetica il rapporto tra vita e letteratura. Molti poeti precedenti avevano parlato di sé nella propria opera, per esempio D’Annunzio aveva descritto nelle sue poesie e nei suoi romanzi le proprie esperienze di vita, le proprie relazioni amorose, i propri viaggi o la propria eroica partecipazione alla guerra: la funzione della poesia era per lui quella di esibire la vita del poeta come una vita spettacolare, eroica, fatta di consensi e di successi.

Al contrario, gli ermetici hanno inteso la poesia come scavo sottile nella propria interiorità, senza esibire nulla al pubblico, ma soltanto esprimendo in modo riservato le proprie sensazioni.

(Rottura con i canoni poetici ottocenteschi/canoni poesia ermetica)- I componimenti degli ermetici hanno rotto drasticamente con tutti i canoni e con tutte le regole della poesia precedente: non rispettano più gli schemi tradizionalmente imposti come la rima, le strofe, il metro, la punteggiatura o il numero di versi; inoltre la poesia precedente, specialmente quella romantica, esprimeva i propri messaggi in strutture ampie, retoriche ed oratorie con le quali persuadere il pubblico, mentre la poesia ermetica abolisce totalmente questo stile per una più libera espressione dei sentimenti del poeta. Il testo poetico appare perciò scarno, breve, essenziale, fatto di pochissimi versi e pochissime parole, quanto basta ad esprimere lo stato d’animo del momento. Non si avverte più il bisogno di un vero e proprio discorso per fare poesia, ma bastano poche parolenelle quali, però, si concentrano straordinariamente tutte le sensazioni provate. Pur se isolata dal discorso, la poesia ermetica conserva la sua forza evocativae spiega molte più cose di quelle che avrebbe espresso un discorso lungo, elaborato sintatticamente e complesso grammaticalmente. La parola è nuda, spoglia di ogni significato comune, e acquista valore solo se rapportata alle emozioni che in quel momento sta vivendo il poeta. La poesia non ha alcun bisogno di essere decorata o abbellita da forme raffinate ed eleganti; l’importante è che sia presente nel testo per suscitare nel lettore le stesse sensazioni che ha voluto comunicargli il poeta: il sentimento deve scaturire nudo e deve imporsi grazie alla sua stessa forza e non attraverso la bellezza dell’espressione.



Il componimento poetico nel suo insieme risulta essenziale, ridotto all’osso e di breve respiro, concentrando in poche righe tutto il suo messaggio, ciò che colpisce è l’assenza quasi totale di punteggiatura, le parole sono sparse qua e là senza essere legate da punti e virgole; esse non hanno bisogno di essere congiunte le une alle altre, ma sono sufficienti a se stesse per esprimere i propri significati. Per questo la poesia ermetica è solitamente definita come “pura”, perché condensa in un minimo di strumenti espressivi un massimo di significati.

(Rifiuto della “lingua della tribù” per “una lingua speciale”)-Essa non ha bisogno del linguaggio logico comune per esternare al pubblico il proprio messaggio, ma in una sola parola, in un solo verso è capace di condensare le verità più profonde sull’uomo e sulle cose. Persino gli spazi bianchi, i vuoti lasciati tra una parola e l’altra, si caricano di significatiforti esprimendo il senso di vuoto avvertito dal poeta o il suo bisogno di silenziosa concentrazione.

(Effetti del Simbolismo sugli ermetici)- Per quanto riguarda il simbolo, è importante ricordare che molti poeti ermetici sono stati particolarmente influenzati da un movimento poetico europeo chiamato “simbolismo”e fiorente soprattutto in Francia ai primi del Novecento. Proprio dai simbolisti gli ermetici hanno preso l’uso del simbolo, ovvero quel procedimento per il quale ci si serve di un oggetto qualsiasi per rappresentare qualcos’altro. Non sempre è facile nella poesia ermetica decifrare il simbolo, cioè tradurre il simbolo in ciò che l’autore voleva realmente rappresentare attraverso di esso: molto spesso le associazioni sono del tutto personali e arbitrarie e dunque di difficile interpretazione e codificazione per il lettore.