Giuseppe Ungaretti

 

●Nasce nel 1888 ad Alessandria d'Egitto da una famiglia di emigrati italiani

●Frequenta ambienti culturali italiani e francesi, letterati fuoriusciti e anarchici

●1912, si stabilisce a Parigi dove studia Lettere e frequenta gli ambienti dell'Avanguardia (Gide, Picasso, Apollinaire)

●Prima guerra mondiale: interventista, si arruola e viene mandato a combattere nel Carso

 

● L'esperienza della trincea è un momento fondamentale nella formazione artistica di Ungaretti

● 1916, prima raccolta di poesie ispirata dall'esperienza della guerra: “Il porto sepolto”

● Dopo la guerra torna a Parigi dove lavora come corrispondente per “Il popolo d'Italia”, il quotidiano fondato da Mussolini

● Aderisce al fascismo nella speranza di un ritorno all'ordine e ha alcune soddisfazioni letterarie non solo in Italia ma anche in Europa

 

● Nel 1928 ha una crisi spirituale e ritorna alla fede cattolica

● Pubblica “L'allegria” e “Sentimento del tempo” e numerose traduzioni di poeti inglesi, spagnoli e francesi

● insegna Letteratura italiana a San Paolo, in Brasile, ma in questo periodo ha molti lutti famigliari, tra cui il fratello e il figlio

● Nel 1942 torna a Roma, dove viene accolto con onore dal regime e continua a insegnare; nel 1943-1944 Roma viene occupata dai nazisti ed egli vive una seconda esperienza di guerra

● Dopo la guerra rischia di perdere il lavoro per i suoi legami col regime

 

● Abbandonato l'insegnamento, inizia a viaggiare in Europa e nel mondo per tenere conferenze, tanto da essere considerato, ancora in vita, un poeta “classico”, un'icona della poesia

● Muore a Milano il 2 giugno 1970

 

La poetica

 

● Ungaretti si forma inizialmente ad Alessandria d'Egitto, una città cosmopolita dove vivevano molti italiani ed europei: la sua casa si trova ai margini del deserto, per cui sviluppa un gusto per il paesaggio

● A Parigi si trova al centro delle Avanguardie europee: 1. Simbolismo (da cui prende l'analogia); Futurismo (innovazione della forma). Grazie ai 3 anni a Parigi prende coscienza della situazione politica e culturale europea.

● La sua comunità ideale, la “patria lontana”, è l'Italia: si sente un “esule”, un nomade che cerca la sua “terra promessa” da raggiungere.

 

● La poesia di Ungaretti cambia, ma resta fedele ad alcuni principi: - poesia come esperienza di vita, non come letteratura, la sua poesia nasce infatti dalla sua esperienza biografica - poesia come analisi di sé e come ricerca della verità dentro a sé stesso - poesia come intuizione e rivelazione: la poesia fa riscoprire ciò che era sepolto nella coscienza 

 

Lo stile ● Scelte rivoluzionarie soprattutto in Italia, dominata dalla poesia di D'Annunzio: – forma ridotta all'essenziale: nella precarietà della guerra la forma non può che essere scarna e disadorna – versi brevissimi, a volte formati da una sola parola: versi liberi, niente punteggiatura, “a capo” improvvisi e spazi bianchi – uso dell'analogia: accostamento di idee senza il “come”, tra due cose diverse c'è un legame psicologico e intuitivo

 

● Dopo Pascoli, Ungaretti è stato il più grande rinnovatore della poesia italiana

● la poesia di Ungaretti è stata il punto di partenza dell'Ermetismo italiano; motivi: – Visione della realtà in chiave simbolica e analogica – Uso del frammento e di una forma spezzata e isolata – Indagine sui temi profondi dell'esistenza umana (dolore e morte)

 

Raccolte poetiche

1. “L'allegria” (1931; “Il porto sepolto” + “Allegria di naufragi”) 2. “Sentimento del tempo” (1933) 3. “Il dolore” (1947) 4. “La terra promessa” 5. “Vita d'un uomo”, edizione definitiva di tutte le sue poesie

 

“L'allegria”

● 1931 – Inizialmente: “Il porto sepolto”, 32 poesie scritte nel Carso durante la guerra. – La raccolta viene poi ampliata con altre poesie e le viene dato il titolo di “Allegria di naufragi”, un titolo che esprime la contraddizione della guerra e della condizione umana – Versione definitiva dell'opera: “L'allegria”

 

Temi: – Esperienza della trincea: la guerra crea un'opposizione fondamentale → da una parte il desiderio di vita dei soldati, dall'altra l'esperienza della morte. – Dalle poesie emerge anche la passione della vita: grazie alla guerra si capisce quali sono le cose che contano davvero – Sentimento di fratellanza verso gli altri uomini: siamo tutti uguali, tutti fratelli, anche se in lotta

 

● Lo stesso titolo “Allegria di naufragi” è un ossimoro: è lo stato d'animo del naufrago che è riuscito a sfuggire alla morte e che vuole tornare a vivere;

● La vita è tutta una serie di naufragi, delusioni, errori e disavventure, ma non ci si deve abbattere: bisogna invece rialzarsi subito e ripartire → visione ottimistica 

 

Poesie:

        “I fiumi”

        “San Martino del Carso”

         “Fratelli” 

         “Soldati” 

-    " Mattina"

-    "Veglia"

-    "Sono una creatura"

 

 

Per le poesie (testo parafrasi commento)  cliccare sul seguente link

 

 

https://www.fareletteratura.it/?s=ungaretti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POESIE

 

 

 

I FIUMI     - Cortici il 16 agosto 1916

 

Mi tengo a quest’albero mutilato

abbandonato in questa dolina

che ha il languore

di un circo

prima o dopo lo spettacolo

e guardo

il passaggio quieto

delle nuvole sulla luna

 

Stamani mi sono disteso

in un’urna d’acqua

e come una reliquia

ho riposato

 

L’Isonzo scorrendo

mi levigava

come un suo sasso

 

Ho tirato su

le mie quattr’ossa

e me ne sono andato

come un’acrobata

sull’acqua

 

Mi sono accoccolato

vicino ai miei panni

sudici di guerra

e come un beduino

mi sono chinato a ricevere

il sole

 

Questo è l’Isonzo

e qui meglio

mi sono riconosciuto

una docile fibra

 

dell’universo

 

 

 

 

 

SAN MARTINO DEL CARSO     - Valloncello dell’Albero Isolato il 27 agosto 1916

  

Di queste case

non è rimasto

che qualche

brandello di muro

 

Di tanti

che mi corrispondevano

non m’è rimasto

neppure tanto

 

Ma nel mio cuore

nessuna croce manca

 

E’ il mio cuore

il paese più straziato

 

 

(da L’allegria – Il porto sepolto)

 

 

 

 

FRATELLI    -Mariano il 15 luglio 1916

 

Di che reggimento siete

fratelli?

 

Parola tremante

nella notte

 

Foglia appena nata

 

Nell’aria spasimante

involontaria rivolta

dell’uomo presente alla sua

fragilità

 

 

 

 

 

SOLDATI    - Bosco di Courton luglio 1918

 

Si sta come

d’autunno

sugli alberi

 

le foglie

 

 

 

 

 

MATTINA   -Santa Maria la Longa 26 gennaio 1917 ( il suo titolo originario era “Cielo e mare”)

 

M’illumino

 

D’immenso

 

 

 

VEGLIA   - Cima Quattro il 23 dicembre 1915

 

Un’intera nottata

buttato vicino

a un compagno

massacrato

con la sua bocca

digrignata

volta al plenilunio

con la congestione

delle sue mani

penetrata

nel mio silenzio

ho scritto

lettere piene d’amore

 

Non sono mai stato

tanto

 

attaccato alla vita

 

 

 

SONO UNA CREATURA  -  Valloncello di Cima Quattro il 5 agosto 1916

 

Come questa pietra

del S. Michele

così fredda

così dura

così prosciugata

così refrattaria

così totalmente

disanimata

Come questa pietra

è il mio pianto

che non si vede

La morte

si sconta

 

vivendo.