Da cosa deriva la parola FASCISMO?

Il fascio littorio (in latino fasces lictoriæ) era, nell'Antica Roma, l'arma portata dai littori, che consisteva in un fascio di bastoni di legno legati con strisce di cuoio, normalmente intorno a una scure, a rappresentare il potere di vita e di morte sui condannati romani.

 

Divenne in seguito un simbolo del potere e dell'autorità maggiore, l'imperium, e assunse la tipica forma di fascio cilindrico di verghe di betulla bianca simboleggianti il potere di punire, legate assieme da nastri rossi di cuoio (in latino fasces), simboli di sovranità e unione, al quale talvolta era infissa un'ascia di bronzo.

 

Venne poi ripreso come simbolo nell'araldica da movimenti e ideologie politiche rivoluzionarie (nella rivoluzione francese come simbolo di ordine pubblico, guidato dal popolo liberato se insieme al berretto frigio) e poi dal Fascismo, che nel 1926 rese il fascio littorio parte dello stemma del Regno d'Italia.

 

 

Movimento politico italiano che trasse origine e nome dai Fasci di combattimento fondati nel 1919 da B. Mussolini e che, costituitosi in partito nel 1921, conquistò il potere nel 1922 con la marcia su Roma, dando vita dapprima a un gabinetto di coalizione (insieme ai nazionalisti, liberali, democratici sociali e popolari), e trasformandosi poi, a partire dal 1925, in un regime dittatoriale a carattere totalitario e nazionalista che tenne il governo d’Italia fino al 25 luglio 1943; in senso astratto, l’insieme di ideologie e di concezioni (corporativismo economico e accentramento amministrativo in politica interna, espansionismo imperialistico in politica estera) che ne costituirono il fondamento teorico, cioè la dottrina. Il termine è stato poi esteso, più o meno fondatamente, a indicare altri movimenti sorti soprattutto in Europa fra le due guerre mondiali, e successivamente anche in paesi extraeuropei, con caratteristiche simili a quelle del fascismo italiano: il f. spagnolo; il f. dei colonnelli in Grecia.

 

 

Il fascismo in Italia e nel mondo

 

caratteri generali ed ideologia

 

  • NAZIONALISMO

  • MILITARISMO - principio di autorità, visione gerarchica

  • POPULISMO (il popolo sia tutto unito e si fidi di un capopopolo, una guida carismatica. Guida da cui Duce Mussolini in Italia, Fuhrer Hitler in Germania, Caudillo Franco in Spagna)

  • INTERCLASSISMO: esalta l'unità del popolo senza divisioni di classi. Quindi anticomunismo, antisocialismo, ma anche antiliberalismo)

  • ANTILIBERALISMO perchè il Fascismo teorizza lo stato etico, cioè lo Stato in cui i principi sono espressi dallo stato (da Giovanni Gentile, ministro del Ministero dell'Educazione Nazionale). Invece lo Stato liberale non dice quello che un buon cittadino deve fare. Dice quello che non deve fare per non ledere la libertà degli altri.

  • ANTICLERICALISMO, almeno alle origini, in Italia e in Germania. Radicalmente mutato dopo l'ascesa al potere. Ricordiamo i Patti Lateranensi firmati l'11 febbrario 1929 da Mussolini con la Chiesa.

  • Invece in Spagna il Fascismo è clericale.

Il Fascismo in Italia - Quadro cronologico

 

Benito Mussolini e le origini del fascismo

1883    Benito Mussolini nasce a Forlì.

           Fin da giovanissimo si schiera con il partito socialista e ne diventa uno dei        dirigenti

1912    Assume la direzione del quotidiano socialista “L'Avanti”

1914    Fonda un suo giornale “Il popolo d'Italia”e si schiera a favore dell'intervento dell'Italia in guerra. A causa di questa posizione venne espulso dal Partito Socialista.

1919    Fondazione dei Fasci di Combattimento, nell'adunata di Piazza San Sepolcro a Milano, nella sala dell'Associazione Industriali "Sansepolcrino" è un fascista del primo momento). Si presentano come monumento dei REDUCI "antisistema", scontenti con tutti a partire dallo stato liberale e dal sindacato. Si dichiarano REPUBBLICANI, ANTICLERICALI e favorevoli al SUFFRAGIO FEMMINILE.

Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale, Mussolini rientrò alla direzione del suo giornale e fondò il movimento dei fasci di combattimento un movimento a cui aderirono ex combattenti e nazionalisti, il programma era piuttosto confuso, ma si caratterizzava per una decisa avversione al socialismo. Mussolini sosteneva che le agitazioni sindacali, molto vive in quel periodo, andavano contrastate con la forza. A tal fine organizzò delle squadre  d'azione che repressero violentemente le proteste. Tuttavia si sottovalutò la pericolosità di queste squadre e si diffuse l'idea che i fascisti fossero utili per contrastare sindacati e socialismo

1921   Allo scopo di raccogliere una maggiore quantità di consensi il movimento dei fasci di combattimento venne trasformato in Partito Nazionale Fascista che si presentò alle elezioni del maggio 1921.

 

Dalla legalità alla dittatura

1921    Con le elezione del 1921 i fascisti riuscirono ad entrare in Parlamento, se pur con pochi   seggi. Si susseguirono governi deboli e di breve durata.

1922    Alla fine di ottobre Mussolini organizza le camicie nere e da inizio alla marcia su Roma con lo scopo di assumere la direzione del governo. Il capo del governo, in questo clima da colpo di stato, chiese al re Vittorio Emanuele III di firmare il decreto che avrebbe deciso l'intervento dell'esercito, ma il re dopo alcune esitazioni decise di affidare il governo a Mussolini.

1922-24  Il primo governo Mussolini fu rispettoso della legge, tanto che questa fase venne detta “legaliaria”

1924    Le elezioni si svolgono in un clima di violenza e illegalità. Un candidato socialista venne ucciso e a molti socialisti fu impedito con la forza di votare.

Il 30 maggio 1924 il socialista Giacomo Matteotti denunciò con un celebre discorso alla camera le illegalità svoltesi durante le elezioni. Dieci giorni dopo scomparve e venne ritrovato solo nel mese di agosto morto in un bosco. Il re venne chiamato ad intervenire, ma ancora una volta si eclissò. Nel mese di gennaio 1925 Mussolini si assunse, in un discorso alla camera, la responsabilità dell'accaduto.

1926 vennero sciolti tutti i partiti di opposizione, modificata la legge elettorale e abolita l'elezione del sindaco, che veniva scelto direttamente dal Partito.

 

Il ventennio fascista

Il fascismo consolida il proprio potere attraverso

 

 

REPRESSIONE:

 CONSENSO:

 

Controlla ed elimina gli avversari politici che arresta e fa giudicare da un tribunale speciale

controlla ogni aspetto delle vita collettiva perché tutti condividano i valori fascisti (tutti i pubblici dovevano avere la tessera del partito fascista

 

 

 

 •    Viene data grande importanza all'attività fisica fondamentale per la formazione del soldato.

  • •    Dagli studenti ai lavoratori tutti vennero organizzati in associazioni e circoli.
  • •    Per quanto riguarda la donna si preferiva che si occupasse dei figli, meglio se molti (più soldati per il regime). Si premiavano le famiglie numerose
  • •    Venne introdotto un uso massiccio dei Mass Media per ottenere il consenso dell'opinione pubblica. Vigeva il controllo sul sistema informativo.

 

I PATTI LATERANENSI

1929    I Patti Lateranensi sono un accordo tra stato e Chiesa che doveva servire a regolarne i rapporti. I punti fondamentali di questo accordo sono tre:

✔      la sovranità della Chiesa sullo Stato del vaticano

✔     Il Cattolicesimo è l'unica religione di stato con insegnamento obbligatorio a scuola.

✔     La validità del matrimonio religioso, equiparato a quello civile.

 

La politica estera 

 

Nazionalista

Colonialista

aggressiva bei confronti delle altre potenze europee

il fascismo impegna l'Italia nel colonialismo 

sperando di ottenere: PRESTIGIO e TERRE da coltivare per i moltissimi disoccupati

 

LA GUERRA D'ETIOPIA