Tre civiltà: Cretese, Fenicia, Ebraica.

 

Occorre considerare che il mare fu un’ importante via di comunicazione che ha permesso lo sviluppo di grandi civiltà. Nel Mediterraneo si svilupparono alcune civiltà di marinai e commercianti che dominavano il mare (determinando la cosiddetta talassocrazia).

 

In tale ambito si distinguono la civiltà cretese (XIX-XV sec. a. C.) e quella Fenicia (dal 1200 a. C.)

 

  • L’isola di Creta si trova nel Mediterraneo orientale; è una zona ricca di foreste e densa di popolazione. In quest’isola si svilupparono nel tempo una grande quantità di miti: il più importante era quello legato a Minosse, il sovrano di Creta che avrebbe costruito un grande palazzo (il Labirinto), dove era stato rinchiuso un essere mostruoso metà uomo e metà toro, chiamato Minotauro. Si diceva che Minosse dominasse il mare e che la stessa Atene doveva inviargli periodicamente dei giovani perché fossero divorati dal Minotauro. La civiltà cretese viene anche definita minoica, dal nome del sovrano Minosse e raggiunse il suo massimo splendore tra il XIX e il XV secolo.

Tale civiltà è di tipo urbano, i centri principali erano Cnosso e Festo, dove sorgevano enormi palazzi (il più grande di tutti era il palazzo di Cnosso). Questi palazzi non erano, però, fortificati e questo indicherebbe l’assenza quasi totale di guerre. La scomparsa della civiltà Cretese si ebbe nel 1450 a. C. o per un terremoto o a causa dell’invasione di popoli nemici. Tuttavia a Creta c’era di certo una complessa amministrazione: ciò è attestato dalla presenza di 2 tipi di scrittura: la lineare A e una scrittura geroglifica (nessuna delle due è stata mai decifrata) usate per la contabilità all’interno dei magazzini.

 

 

 

La civiltà Fenicia si sviluppa sulle coste del Libano (dal 1200 a. C.). Si trattava di un popolo composto da esperti marinai e abili artigiani: la maggiore risorsa era costituita dal legname con cui costruirono navi sempre più perfezionate. Altro grande merito dei fenici fu di aver inventato l’alfabeto fonetico, da cui sono poi derivati gli alfabeti moderni. A livello sociale in Fenicia c’erano varie città (Sidone, Tiro, Biblo), ma ognuna era retta da un sovrano costituendo uno stato autonomo. Ciò fu causa di debolezza.

In ambito religioso siamo di fronte a una civiltà politeista (che adora, cioè, più divinità).

 

 

 

Gli Ebrei (la cui civiltà si colloca a partire dal 1800 a. C.) vivevano a sud del Libano. Tale popolo patì la diàspora (ovvero la dispersione), ma restò comunque unito e legato alle proprie tradizioni. Gli Ebrei sono il primo popolo monoteista della storia; il loro libro sacro è la Bibbia, in cui sono narrate la religione, le vicende del popolo, usi, leggi, costumi.

La storia degli Ebrei comincia con il patriarca Abramo, originario della città di Ur in Mesopotamia. La Bibbia racconta che Dio fece un patto con Abramo, promettendo a lui e al suo popolo la Terra Promessa. In cambio Abramo giurò a Dio che gli Ebrei lo avrebbero sempre adorato. Verso il 1800 a. C., così, gli Ebrei si stabilirono in Palestina. Va tuttavia ricordato che poi un gruppo di essi emigrò in Egitto, cadendo vittima della persecuzioni dei faraoni fino a ridursi in schiavitù.

Verso il 1250 a. C. , Mosè guidò di nuovo il suo popolo dall’Egitto verso la Terra promessa. Secondo la Bibbia, Dio si manifestò a Mosè consegnandogli le Tavole della Legge su cui erano scolpiti i dieci comandamenti. Alla base della religione ebraica vi è, dunque, l’alleanza tra Dio e il popolo di Israele: Dio chiede agli Ebrei fedeltà assoluta, da qui il divieto di adorare altre divinità. La fedeltà a Dio si manifesta attraverso l’obbedienza ai dieci comandamenti e a tutta una serie di obblighi riguardanti le festività e la vita quotidiana:

  1. Rispettare il sabato;

  2. Celebrare le festività, fra cui la più importante è quella di Pasqua;

  3. Rispettare il prossimo;

  4. Non mangiare alcuni cibi come la carne di maiale.